Lavoro nero in due autolavaggi e nel cantiere di una palazzina in ristrutturazione a Catania. Gravi irregolarità sono emerse nel corso dei controlli da parte dei carabinieri del nucleo ispettivo del lavoro. A causa delle violazioni alle norme sulla sicurezza e sulla gestione dei lavoratori le attività sono state temporaneamente chiuse. Nel corso dell’ispezione al […]
Lavoro nero a Catania, chiusi due autolavaggi e sospeso un cantiere: «Rischi altissimi»
Lavoro nero in due autolavaggi e nel cantiere di una palazzina in ristrutturazione a Catania. Gravi irregolarità sono emerse nel corso dei controlli da parte dei carabinieri del nucleo ispettivo del lavoro. A causa delle violazioni alle norme sulla sicurezza e sulla gestione dei lavoratori le attività sono state temporaneamente chiuse.
Nel corso dell’ispezione al primo autolavaggio nel quartiere di Zia Lisa di Catania è stato scoperto che, i due lavoratori presenti, erano impiegati in nero, senza regolare contratto di lavoro e privi delle tutele previste dalla normativa vigente. Una grave violazione che ha determinato l’immediata sospensione dell’attività. In un altro autolavaggio sempre nella stessa zona del capoluogo etneo è stata riscontrata una situazione ancora più grave: nove dipendenti senza contratto. Anche in questo caso, l’attività è stata chiusa e il titolare multato.

Nell’ambito delle verifiche nel settore edile, è stato il cantiere di una palazzina in ristrutturazione nel quartiere di San Leone di Catania. I militari hanno documentato l’assenza di adeguati parapetti per la
prevenzione delle cadute dall’alto, una grave violazione che esponeva i lavoratori a rischi elevatissimi di incidenti con possibili conseguenze anche fatali. Il rappresentante legale dell’impresa, un 55enne residente a Tremestieri Etneo (in provincia di Catania), è stato denunciato per violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il cantiere è stato sospeso. Nel complesso, i controlli hanno determinato l’irrogazione di sanzioni amministrative per un totale di oltre 26mila euro. Inoltre, è stato disposto il recupero di contributi previdenziali e premi assicurativi per un importo complessivo di 7500 euro.