Lavoro in nero, controlli in tutta la provincia Comminate sanzioni per oltre 100mila euro

Otto lavoratori in nero tra Catania e Paternò, due impianti di videosorveglianza irregolari a Giarre e Mascalucia, omessa formazione degli operai in un cantiere a Mirabella Imbaccari e oltre 100mila euro di sanzioni alle aziende coinvolte, i cui titolari sono stati denunciati. E’ questo il risultato dei controlli eseguiti in tutta la provincia negli ultimi dieci giorni dai Carabinieri del nucleo ispettorato del Lavoro coadiuvati dai militari dal comando provinciale. 

Nel dettaglio dei controlli, eseguiti a Catania in tre ristoranti di Catania su impulso della direzione territoriale del Lavoro, venivano scoperti 3 lavoratori su 10 presenti. A Giarre il titolare di un negozio di abbigliamento è stato deferito alla Procura della Repubblica per l’irregolare utilizzo di un impianto di video sorveglianza senza autorizzazione e senza accordo sindacale in violazione dello Statuto dei lavoratori. Il titolare veniva pertanto deferito alla Procura della Repubblica. Stessa situazione a Mascalucia, dove per la stessa irregolarità all’impianto di videosorveglianza il titolare veniva deferito alla Procura della Repubblica di Catania. A Paternò in una ditta che commercia prodotti agricoli, sono stati scoperti due lavoratori su due presenti totalmente in nero in due diverse sedi, ed è stata applicata la sospensione dell’attività imprenditoriale. Infine a Mirabella Imbaccari, è stato deferito alla Procura della Repubblica un imprenditore in edilizia poiché nel suo cantiere aveva omesso la formazione obbligatoria per i propri operai, né aveva provveduto alla loro sorveglianza sanitaria. Lo stesso aveva inoltre omesso di fornire alcune informazioni.

L’attività, in sintesi, ha portato all’ispezione di otto ditte di cui tre a Catania, una a Giarre, una a Mascalucia, due a Paternò e una Mirabella Imbaccari. Sono stati controllati 23 lavoratori di cui 8 in nero, per complessive 496 giornate di lavoro irregolare. Sono state elevate dodici ammende per complessivi 58mila e 419 euro, e sanzioni amministrative per 63mila e 733 euro. Oltre a queste, sono stati recuperati contributi previdenziali sottratti ai lavoratori per 67mila euro.

Per i casi dei lavoratori reperiti in nero i titolari degli esercizi dovranno pagare inoltre una sanzione di 4mila euro per ogni singolo lavoratore oltre alla regolarizzazione di dei contributi Inps. Sono inoltre state segnalate le violazioni fiscali e tributarie all’Agenzia delle Entrate a alla Guardia di Finanza.


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