Lassociazione giornalistica che si propone di fare rete tra le piccole testate siciliane, ha fatto il punto dei risultati del 2010 e dei progetti futuri per il 2011. Ma non si è parlato solo di informazione, ma anche di temi di attualità, tra cui il caso della scuola Doria e la nomina del prossimo procuratore di Catania
Lavori difficili. Ma sempre in corso
Una proposta, un “foglio di eventi cittadini per le associazioni” e la promessa di un “quotidiano online”. Ma anche un’occasione per parlare della situazione della Procura di Catania che attende un nuovo titolare, senza dimenticare i giornali di quartiere. Il tutto dopo aver discusso di «un anno difficile per Lavori in Corso, ma comunque pieno di soddisfazioni». È questa la premessa di Luca Salici, giovanissimo presidente di “Lavori in Corso”, che ormai puntualmente ogni 5 gennaio, nella sede di CittàInsieme, apre l’incontro-dibattito sull’attività dell’associazione giornalistica. Lo scopo è quello di “aggregare le forze giornalistiche positive, secondo lo spirito del giornalista Pippo Fava”. Pippo Fava ammazzato dalla mafia proprio il 5 gennaio di 27 anni fa, da direttore del mensile “I Siciliani”. A questa storia l’associazione si ispira, ponendosi in continuità con quell’esperienza, iniziata 30 anni fa con il “Giornale del Sud”. L’obiettivo è « una rete formata da militanti e professionisti del giornalismo» ricorda Luca Salici, «una rete che si sta formando con giovani in giro per la Sicilia». Si sono ricordate nel corso della serata le positive esperienze di Modica, con “Il Clandestino” e il “Festival del giornalismo”, di Corleone Dialogos, di Telejato e di Palazzolo Acreide, paese di origine di Pippo Fava.
Ma quali sono i risultati del 2010? Riccardo Orioles, membro delle redazioni dei Siciliani e del Giornale del Sud, che di Lavori in Corso è stato il promotore, ci tiene prima a sottolineare ciò che non è andato bene. «Quest’anno non abbiamo dossier da presentare. Inoltre avevamo promesso di uscire con il primo numero del quotidiano online a marzo 2010, ma non ci siamo riusciti per colpa soprattutto di un membro di Lavori in Corso: Riccardo Orioles, che è stato assente in due lunghi periodi. Rilanceremo il progetto quest’anno». Orioles fa il “mea culpa”, ma è prodigo di complimenti per i successi professionali dei “giovani”, citando in particolare Sonia Giardina e Chiara Zappalà, giornaliste vicine a “Lavori in Corso” e vincitrici del Premio Ilaria Alpi grazie al video reportage “Una rovina di Città”. Continua poi citando l’attivismo de “I Cordai” e “La Periferica”, giornali di quartiere, i 100 numeri di “Ucuntu”, settimanale contenitore online che aggrega notizie da tutta Italia, le inchieste della giornalista Norma Ferrara su “Libera informazione”, e gli ottimi risultati di Telejato, che ormai raggiunge i 100 mila telespettatori a tg grazie alla professionalità della giovane Letizia Maniaci. «Il 2011 può dunque cominciare bene, ma con la consapevolezza che siamo dilettanti: siamo bravi per questo, ma lenti. Tuttavia in 30 anni abbiamo visto perire tanti ricchi e potenti, mentre noi siamo ancora qui».
La prima proposta della serata arriva da Giuseppe Scatà, giornalista di “U Cuntu”: «basta lamentarci del giornalismo scadente de “La Sicilia”, boicottiamo Ciancio». Scatà si rivolge a tutte le associazioni catanesi, che per promozionare i propri eventi e incontri non mancano mai di chiedere spazio al tanto criticato giornale. «La promozione degli eventi può essere benissimo fatta online o con mezzi propri: non sottovalutiamo la forza del volantinaggio». Alla provocazione di Scatà risponde Salvatore Resca, storico membro di CittàInsieme, che accoglie la proposta e va oltre: «Io utilizzo La Sicilia per promozionare le attività del mio coro “Imago Vocis”, ma non tutte le persone che voglio raggiungere la leggono. Se si creerà un foglio d’informazione sugli eventi indipendente, avrete il mio aiuto». Orioles risponde che «l’associazione Lavori in Corso si impegnerà anche su questo» anche perché «non è un impegno del tutto nuovo», come ricorda invece Massimiliano Nicosia, direttore de “La Periferica”, mensile che esce in distribuzione gratuita nel quartiere di Librino. «Noi facciamo una agenda delle attività del quartiere da ormai 3 anni, un’attività nel territorio che ci ha anche consentito di trovare vari sponsor per il giornale tra le piccole attività commerciali, e con quei soldi stampiamo il giornale». La Periferica, nonostante l’appoggio della piccola pubblicità nel quartiere ha comunque avuto un periodo di crisi di ben 5 mesi: «Questa pausa – prosegue Nicosia – ci ha però permesso di riorganizzarci, e ci ha costretto a puntare di più sul web: anche senza le copie cartacee, La Periferica continuerà ad esistere».
Da un giornale di quartiere all’altro: Giovanni Caruso, ex fotografo del “Giornale del Sud”, fondatore dell’associazione GAPA e oggi direttore de “I Cordai”, mensile gemello della Periferica, attivo da ben sei anni nel quartiere di San Cristoforo, racconta: «Ho 60 anni, e ritengo, senza voler essere retorico, che sia necessario tener viva la memoria su quanto successo negli ultimi 30 anni». Per questo “I Cordai” si è impegnato a organizzare due corsi di giornalismo rivolti ai bambini e ai ragazzi delle scuole medie. Il primo progetto, “I piccoli Cordai”, ha avuto come risultato un inserto uscito con il mensile. Il secondo progetto è stato di “giornalismo a scuola”, con la partecipazione degli alunni della scuola media Andrea Doria, che ha sede in via Cordai, proprio accanto al GAPA. «Non è stato solo un gioco: ricordo ancora l’articolo lucido di un ragazzino, che con un racconto preciso descriveva lo spaccio in piazza delle Salette. Fa rabbia sapere che, nonostante il nuovo contratto d’affitto, l’Andrea Doria ha subito un nuovo ordine di sfratto, dato che il Comune non ha pagato un centesimo ai proprietari».
Nel corso della serata prendono la parola diversi ospiti. Il primo, Giovanni Abbagnato, giornalista palermitano, riprende l’idea del “quotidiano libero” di Orioles, e ne sottolinea la fattibilità. «L’informazione che conta è quella nei quartieri, quella che parla alle persone dei problemi di ogni giorno». A sostegno di questa tesi, l’esempio di successo è Telejato: «l’informazione riesce a costruire, e le “visioni” di Orioles non sono forse così visionarie».
Ultimo intervento è di Pino Finocchiaro, giornalista di Rai News 24. Anche lui, come Abbagnato, incoraggia l’associazione nel portare avanti il progetto di quotidiano “libero”. «Il mio sogno è una pagina web dal titolo “I Siciliani”, che diventi una sorta di Indymedia». Sul successo di Telejato porta importanti numeri a supporto: «Telejato, in un territorio ristretto, è seguita da 130 mila telespettatori per ogni tg, mentre Rai News 24 ha solo 80 mila spettatori al giorno in media, su scala nazionale».
Ma Finocchiaro parla anche di un tema di strettissima attualità, la nomina del nuovo procuratore a Catania. La nomina avverrà a febbraio, ma Finocchiaro ha lanciato alcune pesanti critiche a due dei candidati procuratore in un recente post sul suo blog: in una vecchia foto si vede il candidato al ruolo di procuratore a Catania, Gennaro, insieme all’imprenditore Carmelo Rizzo «contiguo al clan Laudani, e ucciso nel 1997. Gennaro comprò una villa costruita da Rizzo». La vicenda è nota da anni grazie alle dichiarazioni dell’ex Presidente del Tribunale dei minori di Catania Giambattista Scidà. «Gennaro ha sempre negato di conoscere Rizzo. La foto non costituisce prova di nessun reato, anche perché le vicende sono vecchissime», dice Finocchiaro «ma vista questa fotografia, vogliamo Gennaro come procuratore?». Dell’altro candidato di peso, l’ex procuratore a Caltanissetta Giovanni Tinebra, Finocchiaro sottolinea come non abbia svolto un buon lavoro: «protagonista di una stagione imbarazzante nel periodo delle indagini sulle stragi, che sono giunte a un punto morto». Secondo Finocchiaro, quindi, «la società civile catanese dovrebbe farsi sentire e protestare: l’elezione è a febbraio. Una volta la società civile catanese aveva la forza di pesare in simili decisioni, magari facendo riaprire i termini del concorso».