Laurea specialistica, ‘110’ più difficile. Proteste a Economia

Un tempo si pensava a studiare, dare gli esami, fare del proprio meglio per assicurarsi una buona media di voti, vivendo ogni esame come una storia a sé. E se una materia non andava benissimo, poco male, si sarebbe potuto rimediare con l’esame successivo o con la tesi di laurea. Gli studenti universitari ante-riforma davano un occhio al libretto – che un tempo mostrava i voti riportati per ogni singola materia, poi sostituiti dalla dicitura “approvato”, per non influenzare i docenti dalla media dei voti precedenti – e un occhio al contenuto della tesi, per ricorrere al rush finale che avrebbe consentito loro di mettere una pezza a qualche scivolone universitario. Buttarsi a capofitto nella stesura della tesi per ottenere quanti più punti possibili nella valutazione finale.

Ora tutto questo, nella Facoltà di Economia e Commercio di Catania, non è più possibile. Tutti gli esami sono vitali. Anche chi arriva alla discussione della tesi di uno dei cinque corsi di laurea specialistica con una media del 27, partendo da 99 punti, non potrà raggiungere il 110.
Durante l’ultimo consiglio di facoltà, infatti, è stato approvato il “regolamento assegnazione tesi di laurea e prova finale dei corsi di Laurea Specialistica”, che prevede il riconoscimento di un metodo rigido per la valutazione degli specializzandi. IL voto finale della tesi sarà costituito dalla somma di quattro fattori, fanno sapere i rappresentanti degli studenti di Economia. Uno di questi riguarda la media dello studente. Se non si ha una media aritmetica uguale o superiore ai 27 trentesimi non si potrà avere il massimo punteggio. A questo regolamento dichiarano battaglia studenti e rappresentanti.

“Ogni studente d’ora in poi non verrà più valutato per il reale valore o impegno profuso nella redazione della tesi – afferma Ettore Vagliasindi, consigliere di facoltà – ma in maniera deviante. Verrà ‘catalogato’ in base alla carriera svolta. Per questo stiamo organizzando una raccolta di firme per chiedere l’annullamento della delibera – rende noto il rappresentante degli studenti – e se sarà necessario incorreremo al ricorso al Tar”. Secondo il punteggio incrementale per la valutazione della tesi, lo studente che riporta una media inferiore ai 22 trentesimi potrà ottenere al massimo quattro punti, sei punti per lo studente con la media compresa tra il 22 e il 26.9, il massimo dei punti, ovvero otto, saranno dati solo a chi ha una media uguale o superiore al 27. Per conseguire un punteggio incrementale di otto punti e/o la lode, dice il documento, è necessaria la correlazione di un docente designato dal preside.

“Questo tipo di classificazione è incostituzionale e illegittima – commenta Salvo Salice, consigliere d’amministrazione dell’Ersu – perché non rispetta il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione. La tesi di un alunno con la media bassa non potrà essere valutata come eccellente, quindi con il massimo punteggio previsto”.


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