La batosta è stata micidiale. Ed, infatti, ha reagito malissimo. Parliamo di Vania Contrafatto, neo assessore regionale all’Energia, che per dire sì a Rosario Crocetta, ha lasciato la Procura di Palermo.
Ieri, come vi abbiamo raccontato qui, Leonardo Agueci, che sta svolgendo la funzione di Procuratore Capo (nell’attesa che il Csm sciolga il nodo sul successore di Francesco Messineo) non ha usato eufemismi, affermando che, con questa scelta, l’ormai ex pm «scredita tutta la magistratura».
Per Agueci, infatti, quello della Contrafatto è «un esempio, per certi versi, molto più grave degli altri colleghi entrati in politica, delle interferenze del mondo della politica sull’attività inquirente, in particolare della Procura della Repubblica, che finisce per danneggiarci».
Insomma, un giudizio severissimo che, come detto, ha fatto innervosire parecchio la neo assessora, molto nota in Procura per la sua attività associazionistica e per essere la moglie del consigliere comunale del Pd, Sandro Leonardi. La quale, presa dalla botta, oltre a definire «intempestiva e ingenerosa» l’osservazione del suo ex capo, è andata oltre (forse un po’ troppo): «Non stranisce che chi non venga scelto possa nutrire qualche risentimento».
Una reazione istintiva, con molta probabilità. Chi conosce Agueci, infatti, assicura che non ha, e non ha mai avuto, alcuna ambizione politica.
In ogni caso, questo scontro con i vertici della Procura palermitana, non piace al Presidente della Regione, Rosario Crocetta. Che, oltre a ribadire la sua stima verso Agueci, si affretta a precisare «che non esiste alcuna polemica tra governo regionale e procura sulla vicenda della nomina dell’assessore Contrafatto. Credo che il procuratore Agueci abbia fatto valutazioni generali sulla differenza che ci deve essere tra il ruolo della magistratura e quello della politica».
«Questa considerazione – aggiunge Crocetta – è fortemente condivisibile e da ieri l’assessore Contrafatto è in aspettativa ed è incaricata nell’esercizio di un ruolo di governo che, sono convinto, verrà esercitato con autorevolezza, dignità e con spirito di collaborazione, cosa che distingue questo governo, con le altre istituzioni».
Insomma Crocetta, non si sbilancia più di tanto. Difendere un proprio assessore va bene, ma quando c’è di mezzo il Procuratore capo, meglio essere cauti…
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