E' un provvedimento che guarda al passato fingendo di 'disegnare' il futuro. Di fatto, il parlamento siciliano aggira il de minimis introdotto dall'unione europea per non esagerare con gli aiuti alle imprese. E lo fa paradossalmente con i fondi della stessa unione europea! per tutelare, come osservano i grillini, i grandi editori che ritarderanno di qualche anno un epilogo che e' gia' scritto. Per loro questa legge e' una pagina bianca - come quella che utilizziamo noi per illustrarla - che riempiranno come meglio riterranno opportuno. . .
L’Ars approva una legge per pagare i debiti alle grandi società editoriali in crisi
E’ UN PROVVEDIMENTO CHE GUARDA AL PASSATO FINGENDO DI ‘DISEGNARE’ IL FUTURO. DI FATTO, IL PARLAMENTO SICILIANO AGGIRA IL DE MINIMIS INTRODOTTO DALL’UNIONE EUROPEA PER NON ESAGERARE CON GLI AIUTI ALLE IMPRESE. E LO FA PARADOSSALMENTE CON I FONDI DELLA STESSA UNIONE EUROPEA! PER TUTELARE, COME OSSERVANO I GRILLINI, I GRANDI EDITORI CHE RITARDERANNO DI QUALCHE ANNO UN EPILOGO CHE E’ GIA’ SCRITTO. PER LORO QUESTA LEGGE E’ UNA PAGINA BIANCA – COME QUELLA CHE UTILIZZIAMO NOI PER ILLUSTRARLA – CHE RIEMPIRANNO COME MEGLIO RITERRANNO OPPORTUNO…
Soldi dell’Unione europea – 15 milioni – che, secondo alcuni osservatori, in testa i grillini, sembrano commisurati per le grandi aziende editoriali siciliane in crisi. Dall’Ars il ‘regalo di Natale’ ai potenti dell’Isola che, in realtà, con l’avvento della stampa on line, tanto potenti non lo sono più. Ma solo sono ancora – e tanto – nella scalcagnata, fallimentare e moribonda e vecchia politica siciliana.
Per sette anni, dal 2014 al 2020, un po’ di editori piangeranno con un occhio. Insomma, con 35 voti favorevoli e 24 contrari Sala d’Ercole ha approvato una legge da Prima Repubblica. Qualche anno fa l’Unione europea non avrebbe mai fatto passare un provvedimento del genere. Ma nell’Unione europea delle banche e della finanza tutto fa ormai brodo.
Uno dei pochi aspetti positivi di questa iniziativa legislativa è che qualche emittenza radiotelevisiva dell’Isola potrà prendere qualcosa. Ma appena qualcosa, perché questa legge è stata ‘confezionata’ su misura per altri.
Gli unici che hanno detto la verità su questa legge sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle: “E’ una legge per pochi e non certo per i piccoli”. Da qui il voto contrario dei parlamentari grillini di Sala d’Ercole. Onore alla loro coerenza.
Pessimo il comportamento del presidente della Commissione Attività produttive dell’Ars, Bruno Marziano, PD, che esemplifica e sintetizza la ‘mutagenesi’ negativa di un Partito che, anche su questo fronte, ha rinnegato il proprio passato.
Decisamente cervellotici alcuni passaggi di questa legge, là dove, ad esempio, si esplicita l’obbligo di assumere almeno un giornalista dipendente a tempo pieno ovvero con rapporto a tempo parziale non inferiore al 25 per cento dellorario contrattualmente previsto per il tempo pieno, con la possibilità di avvalersi di un numero di praticanti in organico non superiore alla metà dei giornalisti a tempo pieno.
Supponiamo che i cittadini che leggeranno queste righe capiranno tutto: una frase chiara, limpida, che non dà adito a dubbi, soprattutto scritta in corretta lingua italiana, da far invidia agli scrittori del ‘500 fiorentino che sono il punto di riferimento linguistico del legislatori siciliani. Insomma, una legge chiara come un libro chiuso…
Ci impegniamo, non appena la legge verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, a studiare meglio gli articoli e a commentarli insieme a voi: sia per ‘imparare a scrivere meglio’, sia per capire come funzionerà questa legge. Sempre che l’Ufficio del Commissario dello Stato non la ‘inchiummi’: ma ci sembra impossibile.
Nello Musumeci, che pure la lingua italiana la conosce bene, ha addirittura espresso soddisfazione per questa legge. Del resto, Catania è la città di un grande editore e…
“Non siamo riusciti a realizzare un intervento organico in occasione del passaggio al digitale terrestre – ha aggiunto Musumeci – che ha creato situazioni particolarmente onerose per le piccole imprese. Ma davvero, onorevole? Ma lo sa che non ci siamo accorti di nulla?
Lino Leanza, altro catanese ‘Doc’, precisa: Garantiamo la piccola informazione, quella fatta dalle imprese, circa 110 solo nel mondo dellemittenza televisiva. Con la cultura si fa occupazione e sviluppo. Abbiamo effettuato unazione di sistema con procedure di evidenza pubblica con la massima trasparenza nel pieno rispetto delle regole. Ce la vogliamo vedere tutta, questa, onorevole Leanza…
“Volevamo una legge più incisiva, ma questa che abbiamo approvato oggi in Aula è comunque un buon inizio”, gli fa eco il terzo catanese, ovvero Nino D’Asero, presidente del Pdl all’Ars. Che spiega: “I nostri interventi l’hanno comunque resa maggiormente democratica e di salvaguardia sia per le testate che potranno usufruirne a patto di possedere i giusti requisiti, sia per le professionalità in esse operanti”.
“Era comunque tempo di dotarsi di una legge che mettesse ordine nel campo delle testate siciliane: da quelle on line, alle radio, alle tv, alla carta stampata”, conclude D’Asero. Infatti: l’ordine che regnava a Varsavia regnerà anche a Catania…
Giuseppe laccoto, altro ‘scienziato’ del PD: “Anche se con ritardo, la Sicilia si mette al passo e approva una legge importante per il sostegno alla libera informazione e soprattutto all’informazione locale, quella che spesso è la più vicina alla gente e che assume un ruolo centrale specie in una regione ampia e territorialmente varia come la Sicilia”.
“Una legge – aggiunge Laccoto – che arriva in ritardo rispetto alle altre regioni, dal momento che la Sicilia non ha mai varato un provvedimento per il sostegno al passaggio al digitale terrestre. Adesso bisogna lavorare affinché il governo vari un ampio progetto per utilizzare al meglio le risorse comunitarie per il sostegno all’editoria e alle redazioni giornalistiche siciliane”.
“In una società sempre più globalizzata – dicono presidente del gruppo PD Baldo Gucciardi, un democristiano travestito da uomo di sinistra e la simpatica parlamentare regionale Concetta Raia, vicepresidente della commissione UE all’Ars – il sostegno all’informazione locale assume un valore importantissimo. Ormai basta un clic per essere sommersi da notizie che provengono da ogni parte del mondo, e magari non sappiamo cosa succede nella nostra città: per questo crediamo sia giusto che la Regione sostenga la produzione di notizie ‘made in Sicily'”.
“L a legge approvata – aggiungono Gucciardi e Raia – è un sostegno concreto a chi, in Sicilia, produce informazione rivolta ai siciliani. E’ una legge moderna ed attuale, che indica parametri e requisiti precisi e rispetto alla quale abbiamo dato un importante contributo”.