Cronaca

Catania, le notti insonni di Largo Bordighera. Residenti: «Una situazione invivibile diventata allarme sociale»

«Da mesi qui la situazione è invivibile». Qui è Largo Bordighera, zona residenziale di Catania. Il simbolo della zona è la piazza avvolta da una serie di palazzi. Al centro c’è un parco giochi che, specie nel fine settimana, diventa punto di ritrovo per famiglie. «È un peccato vedere uno dei pochi polmoni verdi della città diventare teatro di un’intollerabile e irrispettosa occupazione sonora – commenta a MeridioNews un residente – da parte di un folto gruppo di ragazzi e ragazze che passa qui intere notti senza più consentirci di dormire». Dall’inizio dell’estate, il copione è sempre lo stesso. Si parte all’una e si finisce all’alba: i motorini strombazzanti che entrano nella piazza e le macchine che vanno e vengono sono solo l’inizio.

«Saranno almeno una ventina», testimoniano gli abitanti della zona. A tutto volume viene diffusa della musica. «Sempre trap o neomelodica. Prima con audio dai cellulari o dagli stereo delle auto in sosta, poi – lamentano – sono arrivati perfino computer collegati con delle casse portatili». Qualche volta si canta pure, altre volte si gioca a calcio – con tanto di tifo da stadio – spesso si litiga, sempre si urla. «Vengono qui anche a bere sulle panchine – ricostruisce un residente – e poi battono le bottiglie di vetro sui tavoli di metallo che fanno parte dell’arredo pubblico della piazza. Una volta hanno usato le altalene del parco come fossero pungiboll». Una situazione di cui anche le forze dell’ordine sono state messe al corrente con segnalazioni dei residenti e controlli effettuati di passaggio. «Anche dopo gli interventi delle forze dell’ordine – lamentano gli abitanti – non è cambiato nulla: non hanno avuto, purtroppo, nessun effetto deterrente».

E, infatti, i ragazzi non sembrano temere le divise. «Vengono richiamati e identificati – riferisce una signora che ha assistito alla scena – Sghignazzano quando le volanti vanno via. Qualche minuto di silenzio e poi tutto torna come prima o, forse, ancora peggio». Con il solito andirivieni di mezzi: giusto il tempo di raggiungere qualcuno del gruppo per poi ripartire. Qualche sera fa, a uno degli angoli della piazza c’erano quattro auto e tre moto dei carabinieri. Un controllo di routine? «Siamo qui in presidio territoriale», hanno risposto genericamente i militari a MeridioNews prima di andare via, poco dopo la mezzanotte. Troppo presto per assistere all’arrivo trionfale del gruppo degli habitué della piazza. Intanto, i residenti sono allo stremo.

Quelle di Largo Bordighera, da troppo tempo, sono notti insonni. «Per comprendere il livello di disagio a cui siamo costretti da mesi – aggiunge un altro testimone – basta pensare ai bambini che vengono svegliati dai continui schiamazzi e che iniziano a piangere e a chi, senza avere chiuso occhio, deve alzarsi per andare a lavorare la mattina». O, meglio, poco dopo che i giovani sono andati via. Lasciando Largo Bordighera alla tranquillità di una zona residenziale di città. «Confidiamo in un intervento delle autorità che sia risolutivo perché qui è diventata una questione di allarme sociale. Comprendiamo la necessità dei ragazzi di vivere gli spazi aperti della città, ma esistono delle regole di comune convivenza che non possono e non devono in alcun modo essere svilite. Siamo sicuri – concludono i residenti – che la penserebbero come noi se ciò accadesse sotto casa loro».

Marta Silvestre

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