L’aperitivo/Armao e Maiolini si aumentano gli stipendi?

Leggendo il Giornale di Sicilia stamattina, siamo rimasti sorpresi. In un tempo di vacche magrissime, in barba alla lotta agli sprechi delle risorse pubbliche, la Regione Siciliana, ne combina un’altra delle sue. Leggiamo sul maggiore quotidiano dell’Isola, che la giunta ha appena cancellato il tetto massimo previsto per gli stipendi dei vertici di due società partecipate: la Serit e l’Irfis. Un tetto già molto alto: 50mila euro. Il tutto perché, spiega la Regione, si tratta di ruoli particolarmente delicati e che implicano notevoli responsabilità. E perché 50mila euro di soldi pubblici ad  sono pochi?
Insomma dopo il clamore con cui la giunta Lombardo e lo stesso Armao, avevano annunciato, circa un anno fa, l’introduzione del tetto degli stipendi ai manager delle collegate, per contenere la spesa ed evitare sprechi, ecco il dietrofront.
Decisione che, con ogni probabilità, ha a che fare con i due candidati in corsa per le massime cariche di queste società. E chi sono? Vedi caso, per la Serit, si tratta dell’attuale assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao . Per l’Irfis, a cui puntava lo stesso Armao, si parla invece di Francesco Maioilini ex direttore di Banca Nuova, di dimissioni fresche, fresche. Il primo, a quanto pare, di rinunciare alla poltrona di assessore per uno stipendio con tetto massimo di 50mila euro lordi all’anno, non ne vuole sentire parlare. E, anche il secondo, abituato a più alti compensi, cerca di vendere cara la propria pelle. Sono entrambi bravi professionisti? Il punto è un altro: questi giochetti con i soldi pubblici e le leggi ( di contenimento della spesa) non dovrebbero essere permessi. In un mondo normale, se un ‘offerta di lavoro non sembra conveniente, si rifiuta. Di certo non si cambia la legge, una delle poche che avevano conferito una parvenza di serietà al governo siciliano, per soddisfare le ambizioni di due uomini in carriera, per quanto apprezzati nei loro settori di riferimento. E questa l’Autonomia che reclama la Regione? Facciamo una proposta: assegniamo quei ruoli a dei giovani laureati in gamba, ce ne sono tanti a spasso. Siamo sicuri che saranno bravissimi ad immettere energie fresche nelle società partecipate, e che, soprattutto, non troveranno misero il tetto massimo di 50mila euro di stipendio.

Irfis-Fin-Sicilia, Francesco Maiolini presidente?
Banca nuova, si dimette Maiolini

 

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Leggendo il giornale di sicilia stamattina, siamo rimasti sorpresi. In un tempo di vacche magrissime, in barba alla lotta agli sprechi delle risorse pubbliche, la regione siciliana, ne combina un'altra delle sue. Leggiamo sul maggiore quotidiano dell'isola, che la giunta ha appena cancellato il tetto massimo previsto per gli stipendi dei vertici di due società partecipate: la serit e l'irfis. Un tetto già molto alto: 50mila euro. Il tutto perché, spiega la regione, si tratta di ruoli particolarmente delicati e che implicano notevoli responsabilità. E perché 50mila euro di soldi pubblici ad  sono pochi?

Leggendo il giornale di sicilia stamattina, siamo rimasti sorpresi. In un tempo di vacche magrissime, in barba alla lotta agli sprechi delle risorse pubbliche, la regione siciliana, ne combina un'altra delle sue. Leggiamo sul maggiore quotidiano dell'isola, che la giunta ha appena cancellato il tetto massimo previsto per gli stipendi dei vertici di due società partecipate: la serit e l'irfis. Un tetto già molto alto: 50mila euro. Il tutto perché, spiega la regione, si tratta di ruoli particolarmente delicati e che implicano notevoli responsabilità. E perché 50mila euro di soldi pubblici ad  sono pochi?

Leggendo il giornale di sicilia stamattina, siamo rimasti sorpresi. In un tempo di vacche magrissime, in barba alla lotta agli sprechi delle risorse pubbliche, la regione siciliana, ne combina un'altra delle sue. Leggiamo sul maggiore quotidiano dell'isola, che la giunta ha appena cancellato il tetto massimo previsto per gli stipendi dei vertici di due società partecipate: la serit e l'irfis. Un tetto già molto alto: 50mila euro. Il tutto perché, spiega la regione, si tratta di ruoli particolarmente delicati e che implicano notevoli responsabilità. E perché 50mila euro di soldi pubblici ad  sono pochi?

Leggendo il giornale di sicilia stamattina, siamo rimasti sorpresi. In un tempo di vacche magrissime, in barba alla lotta agli sprechi delle risorse pubbliche, la regione siciliana, ne combina un'altra delle sue. Leggiamo sul maggiore quotidiano dell'isola, che la giunta ha appena cancellato il tetto massimo previsto per gli stipendi dei vertici di due società partecipate: la serit e l'irfis. Un tetto già molto alto: 50mila euro. Il tutto perché, spiega la regione, si tratta di ruoli particolarmente delicati e che implicano notevoli responsabilità. E perché 50mila euro di soldi pubblici ad  sono pochi?

Una settimana che, partendo di lunedì 29 dicembre, chiude e apre un anno: con un oroscopo che porta con sé i doni che tutti i dodici valuteranno. Il nuovo si apre con una speranza più sentita che mai. Con dei cambi planetari che stravolgeranno tutto e daranno il via a cambiamenti fondamentali che modificano un’epoca. […]

Buone notizie per i segni di terra – Toro, Vergine e Capricorno -, con un oroscopo 2026 fatto di conquiste. C’è poco da invidiarli: i tre, in questo 2025, sono stati spesso messi a dura prova. E l’anno nuovo arriva per raccogliere i frutti del loro impegno. Portando sorprese al Toro, che si è mosso […]

Il 2026 di voi Capricorno è caratterizzato da un’andatura decisamente positiva e baldanzosa, con l’oroscopo che segnala nuove teorie e orizzonti. Che fanno crescere in voi la stima e la fiducia nei vostri progetti di vita. Finalmente un sorriso, insomma, per voi che chiudete questo 2025 stanchi e pure un po’ tesi. Non senza qualche […]

Abbiamo già parlato di bollette. E di come, da costo pressante per le imprese, possa essere affrontato con una strategia. Purché efficace. Con strumenti come il bando Sicilia efficiente (trovi i consigli qui), per ridurre in maniera strutturale il costo dell’energia e finanziare l’investimento con un contributo a fondo perduto significativo. Ma c’è un aspetto […]