Lampedusa, inizia valzer di denunce sulla scuola Luigi Pirandello. L’Utc: “attacchi pilotati”

GENITORI DI BIMBI DELLE ELEMENTARI DENUNCIANO AI CARABINIERI RISCHI PER I FIGLI E L’UTC DEL COMUNE DI LAMPEDUSA MINACCIA QUERELE A CHI CALUNNIA IL PROPRIO OPERATO. TROVATA CARTA AL POSTO DELLA RETE PORTA INTONACO NEI MURI DELLE SCUOLE. ERANO LAVORI FATTI AL TEMPO DELL’EX SINDACO.

di Mauro Seminara

La scuola di Lampedusa è in continua agitazione ed è ormai senza soluzione di continuità lo scontro tra i genitori degli scolari e l’amministrazione comunale. L’ultima vicenda ha però portato le due fazioni ai ferri corti. I genitori si sono recati dai Carabinieri per un esposto – pare piuttosto generico – a carico della dirigenza scolastica “barra” amministrazione comunale, qualche giorno addietro. La ragione di tale attività accusatoria consiste in una prova di carico, un test strutturale che l’impresa edile Congeo ha eseguito su disposizione dell’ufficio tecnico comunale, in un aula posto al primo piano, durante l’orario delle lezioni. Prova di cui probabilmente nessuno si sarebbe accorto, visto che l’aula corrispondente al piano inferiore era stata sgomberata per l’occasione. Una mattonella però si è staccata dal bagno del secondo piano dell’altra ala dell’istituto, e qui è esplosa la protesta dei genitori. Pare anche che nelle vicinanze della mattonella assassina ci fosse un bambino successivamente refertato al Pronto Soccorso: nulla. Non una escoriazione, un livido, un trauma fisico di alcun tipo. I genitori hanno comunque associato le prove di carico alla mattonella e si sono recati dai Carabinieri che a loro volta hanno relazionato e segnalato alla Procura di Agrigento. Sul fronte opposto invece arriva la minaccia del capo ufficio tecnico: “Querelerò chiunque mi accusi, anche su Facebook, sono stanca di questi ridicoli attacchi.” Secondo l’Ingegnere Fiorella Scalìa si tratterebbe solo di attacchi strumentali infondati ai danni dei dirigenti “forestieri” dell’Utc e dell’amministrazione comunale in generale.

Nessun bambino è a rischio, i solai sono perfetti ed erano già stati certificati, – spiega l’ingegnere – questo è solo allarmismo pilotato da qualcuno per ovvi motivi“. Il riferimento viene presto spiegato da Fiorella Scalìa quando, sostenendo che il comprensorio scolastico cadeva a pezzi perché per anni le precedenti amministrazioni sono state negligenti sulla manutenzione, ci racconta della drammatica scoperta fatta sotto l’intonaco di uno degli edifici scolastici. “Durante lavori eseguiti dalla vecchia amministrazione comunale e ad opera di imprese locali – racconta il capo dell’Utc – abbiamo trovato, al posto della apposita rete porta intonaco, la carta dei sacchi di cemento usati dall’impresa.” Una condotta alquanto bizzarra da parte di chi in quella scuola manda i propri figli o i propri nipoti. Intanto, alcuni genitori pretendono di non mandare più i propri figli a scuola, pur essendo certificata la solidità e la sicurezza delle aule. Pretesa non avallabile giuridicamente in assenza di una certificazione che sia di inagibilità dell’istituto o medica dei bambini, altrimenti sarebbero i genitori perseguibili per legge. In effetti violerebbero l’obbligo, e il diritto, di frequenza della scuola dell’obbligo. Nel fascicolo che il magistrato dovrà vagliare ci sono anche i documenti, i test, le certificazioni e tutto l’incartamento che l’ufficio tecnico ha prodotto ai Carabinieri sul caso. Parrebbe quindi più fondato, al momento, il rischio di denuncia per calunnia minacciato da Fiorella Scalìa, che quello di “messa a repentaglio dell’incolumità dei bambini” contro ignoti firmato dai genitori.


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