Ad allertare la guardia costiera dell'isola è stata la segnalazione di un cittadino che ha riferito di avere avvistato un barchino in difficoltà. In effetti, poco dopo, si è ribaltato. Sul molo c'è un solo medico dell'ambulatorio che presta le prime cure
Lampedusa, 143 persone salvate da un naufragio Due uomini si disperano: «Nostre mogli disperse»
Centoquarantatré persone sono state salvate a circa un miglio dall’Isola dei Conigni, davanti alla costa di Lampedusa. Nel pomeriggio, un cittadino ha segnalato alla guardia costiera dell’isola di avere avvistato un barchino in difficoltà. Giunte sul posto le motovedette hanno individuato una barca di circa dieci metri che, poco dopo, si è capovolta forse a causa delle cattive condizioni meteo marine.
Gli equipaggi delle motovedette della guardia costiera hanno soccorso e recuperato 143 persone cadute in mare. Adesso, tutte sono arrivate nel porto di Lampedusa. Intanto, la guardia costiera ha chiesto l’intervento anche di un pattugliatore e due motovedette della guardia di finanza. In volo, per continuare le ricerche, c’è anche un aereo Frontex. Inoltre, è stato allertato anche un mezzo aereo della marina militare. Al momento, non sono stati avvistati corpi privi di vita.
Nel frattempo, però, sul molo di Lampedusa ci sono due naufraghi che si disperano perché tra le persone salvate dal naufragio non ci sono le loro mogli. I due uomini, un giovane eritreo e un libico, sperano che i soccorritori, che stanno ancora perlustrando l’area, possano individuare e mettere in salvo le due donne.
Al molo intanto c’è un solo medico dell’ambulatorio dell’isola, che fa avanti e indietro dal porto alla struttura sanitaria per accompagnare in ambulanza le persone che hanno bisogno di cure. A dare una mano sono arrivati anche i medici Cisom dell’ordine di Malta. Per trasportare i migranti salvati, con addosso ancora i vestiti fradici – c’è un solo pulmino di dieci posti.