L’Aman Resorts lascia Siracusa «Troppi ritardi, chiederemo i danni»

Il danno e la beffa. Ha suonato la ritirata l’Aman resort, il gruppo alberghiero extra lusso presente in 15 Paesi (in Italia è a Venezia) che aveva puntato gli occhi su Siracusa, dove contava di costruire un nuovo insediamento turistico (in zona Pillirina).

Dodici mesi, non sono stati sufficienti né alla Regione siciliana, né al comune di Siracusa, per decidere, in un senso o in un altro. 

Il Gruppo quindi, andrà ad investire altrove. Abbandona la Sicilia per decorrenza dei termini contrattuali senza alcuna risposta e chiede un risarcimento danni «
pari a 137 milioni di euro ai quali si aggiunge una perdita documentabile di 13 mila euro per ogni giorno di ritardo»

La vicenda affonda le sue radici nel 2007 quando, dopo l’approvazione del Prg cittadino che conferma il diritto edificatorio dell’area, l’ Elemata Maddalena, capofila del progetto, acquista i terreni per realizzare un hotel di lusso. 

«Poi un primo progetto nel 2010 e con una sincronia di straordinaria e insolita precisione per la pubblica amministrazione- racconta Elemata Maddalena in una nota ufficiale- , nel 2011 le aree ricoperte da serre come nella foto, sono diventate secondo la regione degne di essere protette e inserite in una futura riserva, verde naturalistico per il comune di Siracusa che illegittimamente ne modificò la destinazione attraverso atti amministrativi fragili, e infine di inedificabilità totale nelle previsioni del piano paesaggistico».

La Regione, nel 2013 rinnova il vincolo, in attesa di completare l’iter che dovrebbe portare alla nascita della riserva, ma continua a tenere sulle spine la società.  

«La vera perdita è per il territorio- afferma Emanuele di Gresy, amministratore di Elemata Maddalena- , amministratori prigionieri della politica non sono stati capaci di promuovere sviluppo sostenibile e occupazione, si sono fatti scappare uno dei marchi più prestigiosi al mondo che avrebbe portato benessere. Ne sono amareggiato per i siciliani che si ritrovano ad essere amministrati in questo modo. Per quanto riguarda noi, le nostre azioni risarcitorie andranno avanti adesso in maniera più decisa e senza sconti, la proprietà privata sarà rispettata».

Esultano invece i Verdi:«Ci sono luoghi al mondo che devono restare incontaminati e in buona parte restituiti alla biodiversità senza essere compromessi da una eccessiva antropizzazione» dice il portavoce cittadino, Giuseppe Patti. 

A Siracusa l’opposizione al progetto, con petizioni e mobilitazioni sotto il nome di Save Pillirina, ha avuto anche un testimonial d’eccezione: Erlend Øye dei Kings of Convenience. Il cantante, che da anni vive a Ortigia, ha realizzato un video a sostegno della Pillirina sulle note di Imagine di John Lennon.

https://www.youtube.com/watch?v=Fu9FftqkmtE

Sull’opportunità o meno di creare insediamenti turistici in aree di grande pregio naturalistico, il dibattito è aperto. C’è chi ritiene, e non mancano esempi in tutto il mondo, che con una edilizia sostenibile, gli investimenti turistici possono solo arricchire un territorio. C’è chi pensa, invece, che alcune aree sono e devono restare del tutto off-limits. 

In questa storia, però, c’entra poco il dibattito naturalistico-economico. L’unica cosa certa, infatti, è che una burocrazia schizofrenica ha tenuto per troppo tempo nel limbo dei potenziali investitori. Che ora, sicuramente non faranno una buona pubblicità alla Sicilia. E che, certamente, come hanno annunciato, si faranno pagare il disturbo. 

L’abbandono della società è stato confermato da Maurizio Pirillo, direttore generale del dipartimento Urbanistica dell’Assessorato Ambiente, che ha assicurato che saranno approfondite le ragioni dei ritardi.

Insomma, una mezza ammissione del fatto che, sicuramente, qualcosa non ha funzionato. 


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