L’aeroporto di Trapani si salva dalle fauci dei privati. Almeno per ora

L’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi al momento è salvo. La Regione siciliana, in uno dei rari momenti di razionalità economica, ha deliberato l’acquisizione da parte delle quote Airgest finora di proprietà della Provincia Regionale.  Questo, intanto significa che si potrà rinnovare il contratto con Ryanair che ha fatto le fortune turistiche di quel territorio:

Rinnoveremo il contratto di Ryanair. Immaginate quale sarebbe stato l’impatto sul territorio se cio’ non fosse avvenuto” ha detto l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi. L’intervento della Regione  mette in sicurezza l’aeroporto e ne consente eventualmente in futuro la sua vendita a prezzi di mercato, o con un bando di gara o in altro modo. In prospettiva Birgi può arrivare a 2 milioni di passeggeri. Troveremo le risorse per la ricapitalizzazione”. Dove e come troveranno le risorse ancora non si sa, ma è comunque un impegno.

“Sarebbe stato un danno non solo per Birgi ma per tutta la Sicilia se le quote dell’aeroporto fossero finite in mano ai privati. Le abbiamo acquistate per 1,2 milioni di euro, una cifra conveniente se si pensa che gli analisti stimavano il loro prezzo intorno ai 10 milioni” ha dichiarato  il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti a Palazzo d’Orleans. “Vedremo poi – ha continuato Crocetta – se mettere in vendita queste quote o gestirle noi mantenendo la nostra quota azionaria”.

La mossa della Regione siciliana non è priva di importanza. Il rischio che le quote venissero svendute c’era. Non mancano, infatti,  le fauci pronte ad inghiottire il bel bocconcino. Basti pensare che il 39% della società è già in mano ad affaristi appassionati di business siciliani. Il riferimento è alla Infrastrutture siciliane srl a sua volta controllata dalla C.I.A., Compagnia Immobiliare Azionaria, società quotata in borsa, della quale uno dei maggiori azionisti (11%) è Paolo Panerai,, fondatore di Milano Finanza,  che ha piazzato un suo uomo alla vicepresidenza del cda di Airgest, ovvero l’avvocato Paolo Angius. I due sono stati abilissimi ad intrecciare ‘amicizie’ con i potentotti dell’Isola, a cominciare dall’allora governatore, Salvatore Cuffaro, e a trovare vie d’accesso a  fondi pubblici siciliani con cui fare affari nel mondo del golf e nel mondo del vino.

Dentro  la “Infrastrutture Sicilia Srl” c’è anche “Euroairports”, adesso controllata  dall’imprenditore armeno argentino Eduardo Eurnekian,   socio di “Volare”, la seconda compagnia aerea italiana privata, che ha dicharato bancarotta nel 2005. Il suo uomo in Airgest è Vittorio Fanti.

L’8% dell’Airgest è, infine, del gruppo Cesare Dessena Quercioli.

Insomma, non mancano squaletti che sperano nella svendita della infrastruttura  siciliana. Non a caso, i giornali più attenti di quei terrirori, come Marsala.it, parlano da tempo di una guerra silenziosa per accaparrarsi l’infrastruttura in stile Alitalia: il risanamento a carico del pubblico, e il gioiellino regalato ai privati.

Intanto i deputati della zona esprimono soddisfazione: “Si conclude dunque nel migliore dei modi la nostra battaglia, portata avanti da mesi, per salvare e rafforzare il ruolo strategico dell’aeroporto di Birgi nello sviluppo non solo della provincia di Trapani, ma dell’intera Sicilia Occidentale” , ha osservato Baldo Gucciardi, presidente del gruppo parlamentare del Pd all’Ars – adesso sarà possibile ricapitalizzare la società di gestione dello scalo e salvaguardare il valore e il futuro dell’aeroporto di Birgi. Un ‘grazie’ sentito a Rosario Crocetta e all’assessore all’economia Luca Bianchi – ha aggiunto Gucciardi – per il lavoro svolto e per il risultato straordinario che oggi ci consegnano. Ora il contratto con Ryanair ha solide basi per essere rinnovato tempestivamente e per consolidare Birgi quale Hub aeroportuale low-cost più importante del Mezzogiorno”.

Antonella Sferrazza

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