Laboratori d’analisi, fuoco incrociato su Russo

Pioggia di critiche sull’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, dopo lo stop del Tar all’accorpamento dei laboratori di analisi. Che si erano opposti all’obbligo di “chiusura” nel caso del mancato raggiungimento, entro il 31 dicembre, della soglia di 100 mila prestazioni annue.  Per i magistrati contabili si tratterebbe di una decisione forzata: “Il tempo concesso è troppo poco”. Non solo.  L’assessorato avrebber travalicato un limite fissato per i governi dimissionari: quello di occuparsi soltanto dell’ordinaria amministrazione.

La notizia ha provocato una valanga di commenti negativi rivolti a Russo. Pd e Pid, ad esempio, aprono il fuoco:

“Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar di sospendere l’accorpamento dei laboratori d’analisi, voluto dall’assessore regionale alla Sanita’, Massimo Russo, che fin dall’inizio abbiamo fortemente criticato perche’ penalizzerebbe i laboratori e gli utenti” dice il segretario regionale del Partito democratico, Giuseppe Lupo. Che aggiunge: “Le motivazioni addotte dal Tar, inoltre, dicono con chiarezza che il governo regionale dimissionario  puo’ svolgere solo l’ordinaria amministrazione. Il tema dei laboratori d’analisi e’ ormai competenza del governo che nascera’ dalla consultazione elettorale del 28 ottobre”.

Dello stesso tenore la condanna del Cantiere popolare: “Il provvedimento del Tar sul blocco alla riforma di Massimo Russo per i laboratori di analisi conferma che l’agire dell’assessore alla Salute era sanzionabile non solo politicamente ma anche con provvedimenti della magistratura. Avevamo detto a Russo di usare maggiore prudenza rispetto al legittimo diritto dei titolari dei laboratori di analisi di mantenere la propria autonomia. L’assessore Massimo Russo, invece, è andato avanti come un treno fregandosene anche di un ordine del giorno approvato dall’Ars, su nostra proposta”. Lo hanno dichiarato Rudy Maira e Totò Cascio, rispettivamente capogruppo e deputato del Pid all’Assemblea
regionale siciliana.


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Pioggia di critiche sull'assessore regionale alla salute, massimo russo, dopo lo stop del tar all'accorpamento dei laboratori di analisi. Che si erano opposti all'obbligo di "chiusura" nel caso del mancato raggiungimento, entro il 31 dicembre, della soglia di 100 mila prestazioni annue. Per i magistrati contabili si tratterebbe di una decisione forzata: "il tempo concesso è troppo poco". Non solo. L'assessorato avrebber travalicato un limite fissato per i governi dimissionari: quello di occuparsi soltanto dell'ordinaria amministrazione.

Pioggia di critiche sull'assessore regionale alla salute, massimo russo, dopo lo stop del tar all'accorpamento dei laboratori di analisi. Che si erano opposti all'obbligo di "chiusura" nel caso del mancato raggiungimento, entro il 31 dicembre, della soglia di 100 mila prestazioni annue. Per i magistrati contabili si tratterebbe di una decisione forzata: "il tempo concesso è troppo poco". Non solo. L'assessorato avrebber travalicato un limite fissato per i governi dimissionari: quello di occuparsi soltanto dell'ordinaria amministrazione.

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