«C’è solo un modo per non morire mai e quel modo è vivere davvero». È questa la frase impressa sull’immagine di Stefania Sberna che, da ieri, su iniziativa degli amici e colleghi giornalisti si trova appesa all’interno del box dal quale, con la sua voce inconfondibile, ha accompagnato per trent’anni le partite casalinghe del Calcio Catania, a ridosso di quella tribuna stampa che presto le verrà intitolata.
Proprio quel box in cui sono cresciute Federica e Giulia La Spina, le sue figlie, che hanno iniziato il cammino da speaker dello stadio Massimino con la stessa grinta e determinazione della loro mamma. Le loro voci, la lettura delle formazioni, le sostituzioni, il goal di Jacopo Dall’Oglio annunciato in modo quanto mai familiare. Tutto ha ricordato Stefania Sberna tanto da dare la sensazione, sia ai presenti che a chi ha seguito e rivisto le immagini da casa, che anche lei ieri fosse allo stadio, in mezzo alla gente che l’ha sempre amata.
Catania-Viterbese non è stata una partita come le altre: quel che è accaduto sul campo è passato in secondo piano, malgrado il peso non indifferente della sfida. Tutti hanno voluto concentrarsi sulla storica voce del Catania, dedicandole un pensiero o un ricordo attraverso un sorriso rivolto a Federica e Giulia, accompagnate al microfono dal sostegno di una città intera, che ha accolto con emozione la scelta della società rossazzurra di affidare a entrambe questo compito.
Al loro fianco, come sempre anche con Stefania, c’era papà Salvo, pronto a sostenere le sue ragazze con orgoglio per quell’esordio che ha commosso chiunque abbia conosciuto e apprezzato la loro mamma da amica, giornalista sportiva o speaker della formazione rossazzurra. Un cammino appena iniziato, ma che ha subito lasciato il segno per l’umiltà e la dedizione con cui le due sorelle si sono accostate a questa nuova avventura che andrà di pari passo con la loro carriera professionale. Solo due mesi fa Giulia ha conseguito la laurea in Sociologia e Servizio sociale; presto Federica porterà a compimento il suo percorso da studentessa in Giurisprudenza.
Difficile immaginare cosa riserverà loro il futuro lavorativo, ma nessun dubbio sul desiderio di vederle il più a lungo possibile in quel box. Lì dove, sin da bambine, hanno mosso i primi passi al fianco dei propri genitori e dal quale ieri hanno pronunciato quel «Ciao mamma» che tutti hanno applaudito con il cuore colmo di affetto, salutando con amore Stefania Sberna e ricordando le migliaia di emozioni vissute in quello stadio attraverso la sua voce.
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