Far nascere e portare avanti un progetto nel nostro sud non è cosa facile. A Bari la sfida della direzione artistica del nascente Festival “Per il Cinema Italiano” è toccata a Felice Laudadio, giornalista e critico cinematografico.
A parere di molti addetti ai lavori i numeri hanno parlato chiaro e positivamente: più di diciassettemila le presenze e molte le richieste di entrata rifiutate per mancanza di posti a sedere col conseguente rammarico del direttore artistico: “Non abbiamo potuto soddisfare tutti perché non disponevamo di grandi sale. Abbiamo aspettato appositamente la riapertura del Teatro Petruzzelli per dare il via al Festival, ma poi ci è stato negato sia per le anteprime dei film sia per la serata conclusiva. E’ inaudito che i cittadini, dopo aver pagato le tasse per la sua ristrutturazione, non possano goderselo anche durante queste manifestazioni”. Poi lancia un monito: “Se l’anno prossimo non ci faranno usufruire del “Petruzzelli” il festival non andrà avanti. Vorrà dire che saranno artefici dell’uccisione di una creatura culturale ancora in fasce”.
Per questa edizione zero (forse un po’ scaramantica!) pare si sia riusciti, nonostante alcuni intoppi, nell’intento di esaltare la creatività, i talenti e le potenzialità della nostra cinematografia in tutti i suoi comparti: di genere dalle fiction ai documentari; e di tempo: dal passato con la retrospettiva su Ettore Scola, al presente con i film di Sorrentino e Garrone, al futuro con il progetto di un ‘Polo del Cinema digitale’ che dovrebbe nascere a Mola e che comprenderebbe strutture di produzione e post-produzione cinematografica. E’ previsto anche un “Campus internazionale” di formazione per tutti i giovani provenienti dall’Europa e dai Paesi del bacino del Mediterraneo.
Molti volti noti ad apprezzare questo evento e a sperare nella sua continuità: in primis Michele Placido con il suo augurio “spero che un domani i giovani possano scegliere Bari, oltre che Roma, come città deputata al cinema”. Poi Paolo Sorrentino: “Non c’è da lamentarsi, un risultato ottimo”; dulcis in fundo Ettore Scola consiglia che “Bisognerebbe organizzare una manifestazione per la prossima primavera che tracci i risultati del lavoro preparato lo scorso gennaio” per poi concludere che “I buoni intenditori devono continuare ad apprezzare il cinema, ma i giovani talenti non sperino di lavorare solo in questo settore e non lo mitizzino troppo”.
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