Alfonso Buscemi, segretario della Funzione pubblica Cgil: «Non possiamo stabilire criteri senza avere contezza di alcuni dati: uno su tutti, stabilire con certezza il numero reale degli eventuali esuberi e di una dotazione organica specifica della Medicina del Territorio»
La sanità agrigentina tra esubero medici, Pta e Pte Riunione tra vertici Asp e organizzazioni sindacali
La sanità pubblica ad Agrigento e in provincia. I Punti territoriali di assistenza (Pta). I Punti territoriali di emergenza (Pte). L’eventuale esubero dei medici. Questi, per grandi linee, i temi trattati nel corso di un incontro tra i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) agrigentina e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
Il direttore generale dell’Asp di Agrigento, Salvatore Ficarra, ha chiesto ai sindacalisti di esprimersi rispetto a eventuali criteri da utilizzare per stilare la graduatoria e stabilire quale personale sarebbe risultato in esubero e, pertanto, rispondere alla nota arrivata dall’assessorato regionale alla Salute con la quale ha chiesto l’elenco nominativo dei dirigenti medici in esubero.
Dopo la richiesta volontaria ( ricordiamo che l’alternativa era il rischio licenziamento) di alcuni Medici di essere ricollocati dalla Medicina del Territorio verso gli ospedali, l’esubero sarebbe di 45 unità. Tutti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali presenti sono intervenuti per contestare le scelte fatte dai vertici regionali che hanno portato a questo esubero.
Dice, in un comunicato, il segretario generale della Funzione pubblica Cgil di Agrigento, Alfonso Buscemi:
«Abbiamo dato atto al direttore generale Ficarra di stare lavorando alacremente per arrivare pronto, non appena sarà definitivamente approvata la rete ospedaliera, ai concorsi pubblici per coprire il grande vuoto in organico di medici, infermieri e di tutte le figure previste all’interno dell’Azienda. Naturalmente, per fare ciò bisogna affrontare anche il pesante esubero emerso nel 2009. Nel nostro intervento abbiamo fatto presente che non possiamo stabilire criteri per operazioni senza avere contezza di alcuni dati: uno su tutti, stabilire con certezza il numero reale degli eventuali esuberi e di una dotazione organica specifica della Medicina del Territorio».
«Vogliamo capire – aggiunge l’esponente della Cgil – come sono situati i 7 distretti agrigentini, se si vogliono rafforzare e istituire alcuni servizi territoriali quali il Pta di Agrigento che ancora non funziona h24, un rafforzamento sui Pte di Casteltermini e di Menfi; e, ancora, cosa si intende fare sulle Residenze Sanitarie Assistite e sulle comunità Terapeutiche Assistite. Dal dibattito è emersa anche la possibilità di collocazione di alcuni dirigenti Medici sempre sul Territorio per coprire buchi di organico».
«Naturalmente – prosegue Buscemi – il cuore del problema è avere la certezza che l’assessorato disponga ufficialmente lo stralcio dal computo degli esuberi i Veterinari rispetto ai Medici, perché ciò porterebbe l’esubero a 41 unità senza tenere conto di tutte le ricollocazioni fatte in questi giorni. Aggiungiamo, che nei prossimi 24 mesi si realizzerà un nero elevato di pensionamenti. Allora abbiamo chiesto di sospendere le decisioni assunte in materia in attesa di queste risposte».
«Siamo dispiaciuti – conclude Buscemi – che il direttore generale non abbia voluto accettare tale proposta, ma valutiamo positivamente l’accordo raggiunto rispetto alla concessione ai Medici che ne fanno richiesta di avere sei mesi di formazione con affiancamento e tutoraggio senza mandare nessuno allo sbaraglio di fronte alla copertura di eventuali turni che espongano gli operatori a rischi e assunzioni di responsabilità non proprie».
La riunione, quindi, è stata rimandata in attesa che si sciolgono tutti questi interrogativi.