Dopo anni di abbandono, lo spazio è di nuovo fruibile da circa due anni per mezzo dell’impegno dell’associazione Amici dei Musei Siciliani, che da un anno promuove la manifestazione di arte contemporanea Sacrosanctum, finalizzata alla raccolta di fondi per il restauro dei luoghi palermitani destinati al culto
La rinascita dell’oratorio di San Mercurio Il recupero grazie all’arte contemporanea
Palermo è una città ricca di tesori, molti dei quali sconosciuti e seminascosti, sebbene spesso si trovino nei pressi di luoghi noti e transitati. Se ci si addentra, per esempio, nel cortile di San Giovanni degli Eremiti, ci si imbatterà in un edificio dalla scenografica scalinata che termina in un portale elegantemente scolpito: si tratta dell’Oratorio di San Mercurio, la cui costruzione risale alla seconda metà del Cinquecento. L’edificio al suo interno custodisce stucchi realizzati da Giacomo Serpotta negli anni Ottanta del Seicento e un prezioso pavimento figurato in maiolica del XVIII secolo.
Dopo anni di chiusura e di abbandono, l’oratorio è tornato a essere fruibile da circa due anni, grazie all’impegno dell’associazione Amici dei Musei Siciliani che ne gestisce l’apertura e che, da un anno a questa parte, promuove Sacrosanctum, una manifestazione a cadenza mensile che coinvolge artisti del panorama contemporaneo. La rassegna, curata da Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto, ha come scopo la valorizzazione e la tutela del patrimonio monumentale palermitano: attraverso i ticket di ingresso, le offerte dei visitatori e l’eventuale vendita delle opere, saranno finanziati interventi di restauro per gli oratori di San Mercurio e di San Lorenzo.
In occasione di Sacrosanctum, l’ingresso dell’oratorio di San Mercurio si trasforma in uno spazio espositivo, aperto alle sperimentazioni e ai linguaggi dell’arte contemporanea: gli artisti invitati realizzano un’opera site specific, appositamente pensata per l’oratorio, che indaga il rapporto tra l’arte e il sacro. «La rassegna nasce dall’idea di rendere l’arte parte attiva per una possibile rinascita culturale – spiega Abbate – con l’intento di promuovere e valorizzare un patrimonio artistico unico, grazie alla testimonianza degli artisti che partecipano esponendo un’opera che esprima la sacralità in termini universali, individuali e sociali». Grazie a questa iniziativa, infatti, finora sono stati possibili i lavori di manutenzione, pulitura e consolidamento degli apparati in stucco dei due oratori.
«Il sacro – prosegue – si esprime anche attraverso l’impegno diretto di chi la città la vive e di chi, davanti alle opere ciclicamente esposte in una bellissima nicchia dell’oratorio di San Mercurio, fa una donazione per contribuire al restauro dei due oratori, che contengono i magnifici e fragili stucchi di Giacomo Serpotta». Il prossimo appuntamento di Sacrosanctum è previsto per venerdì 29 aprile alle ore 19:30, e questa volta vedrà impegnato l’artista milanese Loris Cecchini. L’esposizione sarà visitabile tutti i giorni fino al 25 maggio, dalle ore 10 alle 18; ingresso a offerta libera a partire da 1 euro. Il ticket d’ingresso per l’oratorio è di 3 euro, ridotto 2 euro.