La Regione siciliana in ‘bolletta’ scippa 20 milioni di euro alle imprese agricole per pagare i forestali

COSI’ FACENDO IL GOVERNO REGIONALE RISCHIA DI METTERE L’UNA CONTRO L’ALTRA DUE CATEGORIE ECONOMICHE. LE RESPONSABILITA’ DEL GOVERNO RENZI, CHE HA DEPREDATO LE FINANZE REGIONALI. E LE RESPONSABILITA’ DEI RENZIANI SICILIANI – CROCETTA COMPRESO – CHE HANNO AVALLATO QUESTO SCIPPO

Ragazzi, la Regione siciliana sta fallendo. Per davvero. Non si spiega altrimenti la decisione del Governo regionale di scippare 20 milioni di euro alla Crias (fondi destinate alle imprese agricole) per pagare gli operai della Forestale. Una follia per almeno tre motivi.

Primo: perché, così facendo, il Governo di Rosario Crocetta mette contro due categorie economiche e sociali che non hanno motivo di scontrarsi: imprese agricole e operai della Forestale.

Secondo: perché questo fondo Crias (che, ricordiamolo, è un acronimo che sta per Cassa regionale per il credito agli artigiani) è un fondi di rotazione che si auto-alimenta. Utilizzandolo per i forestali il Governo lo trasforma in un fondo a ‘babbo morto’.

Terzo: così non si risolve il problema strutturale dei forestali, che il prossimo anno si riproporrà tale e quale.

Sulla vicenda intervengono Cia e Confagricoltura della Sicilia che lanciano l’allarme e mobilitano i propri associati:

“La decisione della Regione di svuotare il fondo sul credito della Crias alle imprese agricole – si legge nel comunicato delle due organizzazioni agricole – è scandalosa e controccorrente. Leggiamo con preoccupazione la soluzione ipotizzata dal governo regionale di svuotare il fondo Crias per il credito alle imprese agricole per colmare il sostegno ai forestali. È controcorrente e scandalosa la decisione di sottrarre risorse al mondo produttivo soprattutto in questo periodo dove assistiamo al crollo del credito nel settore primario e alla vigilia dei nuovi investimenti previsti nel Psr (Piano di sviluppo rurale). .

“Se questo è l’indirizzo scelto dal governatore per rilanciare l’economia dell’isola – dichiarano Rosa Giovanna Castagna, presidente della Cia Sicilia ed Ettore Pottino, presidente di Confagricoltura Sicilia – svuotando prima il fondo dell’Ircac e adesso il fondo della Crias per il credito agrario, è inaccettabile condividere la linea di Crocetta e le priorità di investimento su cui punta”.

Nota a margine 1

La sensazione è che il Governo regionale sia alla disperata ricerca di soldi. Per fronteggiare richieste di pagamento che ormai arrivano da quasi tutte le branche dell’Amministrazione e da una serie impressionante di categorie sociali.

La responsabilità di quanto sta succedendo – e il nostro giornale lo scrive da mesi – è del Governo nazionale di Matteo Renzi, che per obbedire agli ordini ottusi dell’Europa della Merkel, ha strozzato la nostra Regione, scippandole 915 milioni di euro nel 2013 e 850 milioni di euro quest’anno.

Siamo proprio curiosi di sapere se questi prelievi forzosi – che si chiamano “Accantonamenti” – siano stati, in proporzione, della stessa entità delle altre Regioni italiane.

Non solo. Alla nostra Regione il Governo Renzi – oltre questi soldi – aveva scippato altri 500 milioni di euro. Per restituirci ‘pochi, maledetti e subito’ questi 500 milioni di euro (che sono tasse pagate dai siciliani che dovrebbero restare in Sicilia!) ha preteso, con una sorta di ‘estorsione’ politica, la rinuncia, da parte del Governo Crocetta, a contenziosi, presso la Corte Costituzionale, pari a 5,4 miliardi di euro. Ben sapendo che alcuni di tali contenziosi erano già vinti dalla Regione.

Nel pericolo di default della regione siciliana ci sono responsabilità enormi del Governo Renzi e dei dirigenti renziani del PD siciliano, che lungi dal difendere gli interessi della loro terra, hanno difeso gli interessi del Governo Renzi.

Ci sono anche responsabilità del presidente Crocetta, che non si è opposto a questo scippo. E che ora rischia di restare con il cerino acceso tra le mani.

Nota a margine 2

A noi risulta che negli anni passati, per pagare i forestali, sono stati utilizzati fondi del Piano di sviluppo rurale 2007-2013 (Psr). Ma non abbiamo registrato comunicati da alcuna organizzazione agricola.

Non solo. Manca ancora oggi un report su come sono stati spesi i 2,1 miliardi di euro del Psr Sicilia 2007-2013.

Non ci risulta che sia stato chiesto né dalla Cia, né da Confagricoltura.

Foto tratta da ladyo.it

 


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