La qualità del capitale umano dell’università

Il VII Rapporto sul Profilo dei laureati italiani è un’indagine curata dal consorzio AlmaLaurea che si colloca in un momento di particolare interesse per l’Università. Fra i quasi 140mila laureati AlmaLaurea del 2004 coinvolti nella ricerca, infatti, assieme a coloro che hanno portato a termine corsi previsti nel precedente ordinamento, sono presenti oltre 47mila laureati di primo livello, nei corsi triennali avviati con la riforma universitaria. Il loro identikit permetterà, pur con le cautele del caso, significative verifiche sullo stato di avanzamento della riforma universitaria.

Il Rapporto di quest’anno, che ha coinvolto 35 Università, è stato reso possibile grazie all’adesione ad AlmaLaurea di un crescente numero di Atenei che hanno consentito la predisposizione di una documentazione ampia, affidabile, tempestiva, particolarmente utile al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e dell’Istruzione (Miur), al Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (Cnvsu), agli organi di governo delle università, ai nuclei di valutazione e a tutto il personale impegnato nella delicata opera di orientamento post istruzione secondaria superiore. La riflessione è arricchita quest’anno dalle prime valutazioni su una più ampia documentazione disponibile grazie alla Convenzione Miur (Cnvsu)-AlmaLaurea.
 
Del complesso di domande che il Cnvsu ha posto al centro dell’attenzione, e che saranno oggetto di un specifico approfondimento del Comitato stesso, in questo Rapporto vengono tratteggiati aspetti riguardanti: età alla laurea, punteggio agli esami ed alla laurea, regolarità e durata degli studi, titolo di studio dei genitori, classe sociale di provenienza, diploma e voto di maturità, assiduità nel frequentare le lezioni, studio all’estero, esperienza di tirocinio o stage, tempo impiegato per la tesi, valutazione dell’esperienza universitaria, sostenibilità del carico di studio, conoscenza delle lingue estere, conoscenze informatiche, intenzione di proseguire gli studi, settore di lavoro preferito, caratteristiche del lavoro cercato.

Quasi il 90 per cento dei laureati ritiene che il carico di studio degli insegnamenti sia stato sostenibile; l’analisi di questo aspetto dell’esperienza universitaria, condotta per la prima volta, restituisce il quadro di una generale sostenibilità del carico di studio. L’87,7 per cento dei laureati ritiene gli insegnamenti complessivamente sostenibili; più in dettaglio, il 34,2 per cento li giudica decisamente sostenibili e il 53,5 per cento li ritiene sostenibili in misura più sì che no. Se si prende in considerazione la sostenibilità in senso complessivo, le distanze fra i gruppi disciplinari non sono marcate; per apprezzare differenze occorre riferirsi ai laureati che ritengono gli insegnamenti decisamente sostenibili. In questo caso, tanto nel pre–riforma quanto nel post–riforma, l’area tecnico–scientifica tende ad esprimere percentuali più basse – fatto che indica la percezione di un carico di studio più impegnativo da parte di questi gruppi disciplinari rispetto all’area delle scienze umane e sociali.

Buona la soddisfazione dei laureati per l’esperienza universitaria complessiva, i rapporti con i docenti e le biblioteche: l’esperienza universitaria appena conclusa viene valutata come soddisfacente dall’87,3 per cento del complesso dei laureati; il 36 per cento è decisamente soddisfatto.
Si pone su livelli elevati anche la valutazione dei rapporti con i docenti, per i quali la soddisfazione complessiva raggiunge l’80,9 per cento; su questo aspetto si verifica una maggiore soddisfazione (7,3 punti percentuali in più) tra i laureati post–riforma rispetto a quelli pre–riforma.
Positiva anche la valutazione delle biblioteche, servizio del quale oltre 27 laureati su cento si dichiarano decisamente soddisfatti, ma che raccoglie il giudizio complessivamente positivo dell’80,8 per cento dei laureati.

La presentazione del Profilo è stata seguita da un’ampia riflessione sulle caratteristiche della formazione superiore anche in alcune importanti realtà europee ed extraeuropee. Al convegno, presieduto da Fabio Roversi Monaco, presidente di AlmaLaurea, e introdotto dal rettore dell’Ateneo di Firenze Augusto Marinelli, hanno partecipato, tra gli altri, Piero Tosi (presidente Crui), Olimpia Marcellini (Direttore generale Studenti Miur), Giovanni Azzone (vice presidente Cnvsu), Alessandro Viviani (Università Firenze – Presidente Nucleo di Valutazione) e Giuseppe Acocella (Università Napoli Federico II – Direttore Centro Studi Nazionale Cisl).

www.almalaurea.it


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