C’è anche l’ombra dell’usura sul dramma che ormai da tempo vivono le imprese, messe in ginocchio da bollette che, in alcuni casi, sono addirittura quintuplicate. Per alcuni si tratta dell’ultima spiaggia «per non arrendersi alla tempesta che si sta abbattendo soprattutto sul settore della somministrazione». A lanciare l’allarme è Fipe Confcommercio Sicilia che ieri sera, in segno di protesta contro il caro bollette, anche a Catania, come nel resto dell’Isola, ha spento le insegne delle attività di somministrazione aderenti all’iniziativa. «Solo l’inizio di un duro braccio di ferro – dicono – che ci vedrà contrapposti a chi sta speculando senza fare niente». Il grido d’aiuto arriva anche da attività che hanno fatto la storia della città e che, dopo aver ricevuto bollette da decine di migliaia di euro, vedono adesso nella chiusura l’unica via d’uscita per fermare quella che definiscono una vera e propria emorragia.
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