A tornare su quanto accaduto ieri mattina nel porto di catania è il direttore generale Valerio Neri, che cita un incontro con il pm titolare dell'inchiesta a Trapani. Gli agenti hanno cercato immagini per fare luce su alcuni interventi di soccorso effettuati nel Mediterraneo, forse insieme alla nave Iuventa, già oggetto di sequestro ad agosto
La perquisizione della nave di Save the Children Ong: «Procura conferma che non siamo accusati»
«Abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che le perquisizioni avvenute sulla Vos Hestia non siano collegate collegate ad alcuna accusa mossa contro Save the Children». Ad affermarlo è il direttore generale della ong, Valerio Neri, in una nota in cui si fa riferimento alla visita che gli agenti della squadra mobile di Trapani, del Servizio centrale operativo (Sco) e della guardia costiera hanno fatto ieri sull’imbarcazione usata per le missioni di salvataggio nel Mediterraneo. Sulla nave, che era attraccata nel porto di Catania, gli investigatori avrebbero cercato immagini riguardanti gli interventi Sar.
La perquisizione, disposta dalla Procura di Trapani, riguarderebbe l’inchiesta che ha portato in estate al sequestro della nave Iuventa usata dalla ong Jugend Rettet. In quel provvedimento, Save the Children viene citata e successivamente un avviso di garanzia è stato recapitato a Marco Amato, il comandante della Vos Hestia. In tal senso, i magistrati vogliono vederci chiaro in merito all’ipotesi che la nave di Save the Children possa avere collaborato con Iuventa. Durante le indagini, un agente sotto copertura è stato a bordo della Vos Hestia.
Dai vertici della ong però si ribadisce la propria estraneità, anche in seguito a «un colloquio» con il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta che avrebbe confermato che Save the Children non è indagata ed «è del tutto estranea alle presunte condotte illecite». Neri sottolinea poi, ancora una volta, la bontà dell’impegno della ong. «Abbiamo sempre lavorato solo e unicamente per salvare vite umane, supplendo all’inadeguatezza di politiche in grado di assicurare vie legali e sicure per l’Europa a chi fugge da violenza, guerra e povertà e diventando nostro malgrado il capro espiatorio di illazioni ed accuse strumentali».