Chiara Idrusa Scrimieri – vincitrice del Premio Volcano con “Amelia” – vive e lavora a Bologna. Classe 1975, salentina di nascita; a testimoniarlo anche il suo secondo nome: Idrusa infatti è il nome della protagonista (nelle terre pugliesi donna forte e coraggiosa) di un romanzo di Maria Corti nonché nome della ninfa che si diceva abitasse nel fiume Idro che attraversava la cittadina di Otranto. Cittadina appunto che con la sua storia e le sue guerre ha dato vita a tanta letteratura.
«A ciascun uomo nella vita capita almeno una volta un’ora in cui dare prova di sé; viene sempre per tutti […]
Io fossi un re, ecco, abolirei tutte le guerre […]
Il sole stava calando e il mondo sembrava molto grande.
Quanti anni sono passati da allora? Solo i vivi contano gli anni. Ed è mutato qualcosa?». (Maria Corti, L’ora di tutti)
‹‹Sì, vorrei fare la regista. Non lo faccio per hobby – ci racconta la giovane cineasta -, ma per vocazione. Come tante persone che iniziano questo percorso faccio tanti lavori per vivere, ma ho la fortuna di insegnare audiovisivo (a Bologna presso la Cinetecadel Comune) per cui non mi allontano molto dall’ambito del mio lavoro creativo››.
E’ il suo primo Festival?
‹‹No. E “Amelia” (2007) ha partecipato a parecchi festival››.
Chi è questa donna e cosa rappresenta?
‹‹Amelia è mia nonna. L’idea del film è mia, ma i testi delle letture sono suoi. E’ un film di memoria familiare se vogliamo, ma anche un ritratto e una piccola ironica biografia in video di una persona a me molto cara che rappresenta una visione della vita e della vecchiaia straordinariamente all’avanguardia nella mentalità comune››.
La filosofia…
‹‹E’ raccontare una realtà comune attraverso gli occhi di una persona comune, non celebre, ma che ha una forza d’animo e una capacità poetica e di sintesi straordinarie per la sua esperienza di vita. Estratti del girato su di lei sono apparsi in “O sole mio: autoritratto italiano”, reportage sull’Italia contemporanea realizzato collettivamente con i ragazzi di Ipotesicinema, laboratorio sperimentale dell’audiovisivo diretto da Ermanno Olmi››.
Cosa le ha trasmesso questa esperienza?
‹‹Probabilmente l’esperienza di Ipotesicinema e il contatto personale con Ermanno Olmi mi hanno dato: la maturità per pensare alla realtà come ad un soggetto privilegiato di racconto e il coraggio di sperimentare un linguaggio per darle spessore di racconto cinematografico come per un qualsiasi altro tipo di soggetto e di contenuto››.
Quanto tempo ha impiegato per confezionare quest’opera (riprese e montaggio)?
‹‹Le riprese sono state realizzate in un arco di tempo abbastanza lungo (dal 2002 al 2006 circa). Per il montaggio meno di una settimana, direi 3-4 giorni››.
Quanti anni ha ora Amelia e cosa fa?
‹‹Amelia ha 95 anni. Vive in quei pochi metri quadrati in cui la si vede nel film e privilegia letture e scritture intorno al tavolo tondo del suo soggiorno››.
E’ compiaciuta Chiara Scrimieri dell’opera creata e anche lei con fare ironico e deciso – sarà una dote di famiglia – decide di apparire nel finale del film con Amelia nella difficile operazione di sciogliere le contratture della cervicale. Davvero da non perdere questo corto!
Tutti i premi di nonna Amelia:
2007, ottobre: Primo Premio Giuria Popolare e Menzione
Speciale della giuria tecnica al Festival Cinemazero di Trento;
2007, novembre: Menzione Speciale ad Amelia Arigliani come
Miglior Interprete al Festival Lo Sguardo Bifronte di Roma;
2008, febbraio: Primo Premio Visioni Doc Emilia Romagna Film
Commission al Festival Visioni Italiane (Officinema
Festival) a Bologna;
2008, giugno: Primo Premio Miglior Cortometraggio Sezione
Documentario al Festival A Corto di Donne di Pozzuoli;
2008, agosto: Primo Premio come Miglior Cortometraggio
Sezione Corti-Storie al Festival Internazionale del Cinema
Indipendente delle Donne organizzato dal Trust “In nome
della donna”, Lecce.
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