La cosa giusta si può fare. Anche in Sicilia

La guida, di circa 250 pagine, prende il nome dal circuito nazionale “Fa’ la cosa giusta”, ma stavolta con una specificità rivolta al territorio siciliano. Attento alle questioni etiche e ambientali, il vademecum in undici capitoli si prefigge di portare avanti una campagna di sensibilizzazione sia nel campo produttivo sia in quello dell’acquisto. Come? Accompagnando i siciliani nella loro quotidianità del mangiare, bere, vestirsi, muoversi, viaggiare, ma anche affiancandoli in scelte importanti – come risparmiare e investire il proprio denaro – con la consapevolezza di poter essere cittadini più liberi e partecipativi per un territorio più sano.

Un vero e proprio manuale del consumo critico, insomma, che affronta i tanti temi dell’economia solidale e che fornisce gli indirizzi utili per acquistare beni e servizi sostenibili, in modo tale da permettere ai cittadini, che vogliono fare scelte sempre più consapevoli, di impegnarsi in prima persona nella costruzione di nuovi stili di vita. ‹‹Per.ché è partendo da se stessi – affermano i promotori del progetto – che il futuro è già cominciato››.

Tante le realtà positive in Sicilia però non tutte conosciute. Altro scopo del progetto è proprio quello di censirle, come ci spiega uno dei promotori, Giovanni Abbagnato: ‹‹Le pratiche e le produzioni responsabili sul piano etico, economico e ambientale, inserite nella guida, riguardano mondi diversi, ma in qualche modo coincidenti: dalle aziende agricole biologiche, alle fabbriche di pannelli solari, alle cooperative che lavorano i terreni confiscati alla mafia… Le informazioni, che abbiamo raccolto a più mani, sono divise per province, in cui descriviamo le “buone pratiche” giornaliere che i vari soggetti hanno adottato, assumendosi la responsabilità di rispettare i principi fondamentali di legalità nella propria attività economica, di rifiutare richieste di estorsione, di tutelare i diritti dei lavoratori e dei consumatori››.

Questa raccolta d’informazioni è stata definita come una ‹‹finestra›› aperta su una Sicilia che i promotori reputano ‹‹diversa e positiva, che esiste al di là di luoghi comuni e di stereotipi negativi››.

Dove trovarla? Slegata dai tradizionali canali commerciali di distribuzione, la si può richiedere a Catania alla libreria “Tertulia” o al Cope o all’Arci, offrendo un libero contributo che servirà per coprire le spese di stampa e di proseguimento della realizzazione del progetto, il quale si prefigge anche di organizzare per la primavera 2012 la prima mostra-mercato da Parma in giù. E’ possibile trovare la guida anche attraverso le altre organizzazioni che compongono il comitato promotore. “Fa’ la cosa giusta nazionale” sta poi commercializzando un piccolo numero di copie che quanto prima sarà reperibile sul sito ufficiale.

Il Comitato promotore di “Fa’ la cosa giusta Sicilia” è composto da: Arci Sicilia, Addio Pizzo, Lega Coop, Consorzio Ulisse, Biosicily, Ass. Siqillyah, CO.P.E., Centro di Documentazione Giuseppe Impastato, Ass. per la pace e lo sviluppo nel Mediterraneo, Coonfcooperative, Coop. Lavoro, Coop. Solidaria, Coop Solidarietà, Lega Ambiente, Banca Etica, Fisac CGIL, Giovanni Abbagnato e Leontine Regine.

Stefania Oliveri

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