Il 23enne giarrese ha un tumore osseo maligno raro. Adesso una delle strutture più prestigiose al mondo ha accettato di curarlo. «Lo abbiamo saputo ieri. La partenza è prevista per la prossima settimana», racconta Lidia a MeridioNews. Continua la raccolta fondi
La Columbia University prende in cura Luca Cardillo Sorella: «Siamo contenti, si è riaccesa la speranza»
La Columbia University di New York ha accettato di prendere in cura Luca Cardillo. «Lo abbiamo saputo ieri sera e siamo contentissimi perché si è riaccesa la speranza», dice a MeridioNews Lidia, la sorella del 23enne giarrese costretto a letto da un osteosarcoma, un tumore osseo maligno molto raro. «Dopo aver valutato tutta la documentazione, una delle strutture più prestigiose e famose del mondo ha accolto la possibilità di trovare una soluzione alternativa alla malattia di Luca. Lui è contentissimo e pure noi». Adesso, la famiglia sta aspettando che arrivino i moduli da compilare per le modalità di trasferimento del ragazzo in America. «Il viaggio di partenza è previsto già per la prossima settimana, attendiamo solo che ci comunichino con precisione il giorno», dice Lidia.
La raccolta fondi avviata la scorsa settimana sta procedendo bene sia sulla piattaforma Gofundme alla pagina Aiutiamo mio fratello a salvarsi che attraverso i bonifici Iban o anche direttamente sul conto corrente intestato a Cardillo. «Siamo grati a tutte le persone che ci stanno sostenendo – precisa Lidia – ma vogliamo che tutte le donazioni siano registrate e tracciabili per evitare che alcune persone possano non fidarsi». Intanto, per tutta la giornata di sabato 13 e nella mattina di domenica 14 ottobre, in quattro piazze di Comuni della zona ionico-etnea – Giarre, Riposto, Piedimonte e Sant’Alfio – sarà possibile compiere una donazione per Luca nei banchetti della Croce Rossa.
Dopo anni di tentativi in vari centri sperimentali in tutta Italia – da Milano a Torino fino a Bologna – per trovare una terapia adeguata, dallo scorso settembre Luca sta rifiutando le cure tradizionali che non hanno avuto risultati positivi. È lui stesso a raccontare la sua storia in un video-appello pubblicato su Youtube che conta già oltre 150mila visualizzazioni e condivisioni anche da parte di personaggi famosi come, per esempio, il cantante Tiziano Ferro che l’ha postato sulla sua pagina Facebook.