La città un mese dopo l’ordinanza anti-bivacco Zero multe. Clochard? «Rimasti al loro posto»

«Non è cambiato nulla e ognuno è rimasto al proprio posto». A 34 giorni dalla sua pubblicazione, la discussa ordinanza anti-bivacco del sindaco di Catania Salvo Pogliese sembra essere rimasta solo sulla carta. Da Palazzo degli elefanti confermano che non è stata fatta nessuna multa e facendo un giro serale della parte della città interessata dal documento «a tutela del decoro e della sicurezza» è evidente che la misura abbia già dimostrato la propria inapplicabilità. Tutto nonostante le parole del primo cittadino che aveva definito il capoluogo etneo come il «ritrovo degli sbandati di mezza Europa».

A pochi passi da piazza Stesicoro, lungo corso Sicilia, le solite postazioni sotto alle banche sono occupate. Qualcuno è adagiato sugli scatoloni mentre per i più fortunati il posto è sopra ai materassi. L’impatto con piazza della Repubblica è più forte rispetto a luglio, quando MeridioNews aveva affrontato il percorso che rientra nell’ordinanza insieme ai volontari dell’Help center della Caritas. Salvatore dorme a pochi metri da uno sportello bancomat con la moglie. Di fronte a dove è sistemato lui è rimasto anche Alessandro. «La mattina – racconta – vengono i vigili urbani in borghese e ci chiedono di smontare le tende e di tenerle chiuse durante il giorno. Oltre a questo si limitano a rimproverare i migranti che vivono qui accanto, perché spesso molti di loro dormono nudi». Sono una ventina in tutto fra nigeriani e congolesi (un mese fa erano meno di dieci) e si sono attrezzati con tende, materassi, lenzuola, cuscini e molti altri oggetti di prima necessità. 

Basta girare l’angolo per arrivare a piazza Grenoble, dove ci sono ancora altre tende e giacigli di fortuna con i teli coloratissimi di tre giovani che si sono attrezzati anche con un fornellino elettrico. Procedendo su via Teocrito, una tenda piccola è stata sistemata anche in un terreno incolto stracolmo di spazzatura. In piazza Giovanni Verga, sotto ai grandi alberi qualcuno dorme sulle panchine. Altre sono rivestite con i cartoni, come a indicare che sono già occupate. In corso Italia c’è una coppia che dorme sotto l’arco d’ingresso della chiesa di Cristo Re. Un signore da solo si è sistemato sugli scalini del palazzo della Posta centrale all’angolo fra via Angelo Litrico e via Etnea. «In questo mese abbiamo continuato il nostro lavoro, portando ogni sera alle persone pasti e assistenza – racconta a MeridioNews Raimondo Arena, responsabile della Caritas – Da quello che abbiamo visto noi non è cambiato nulla rispetto a quando è stata pubblicata l’ordinanza».

Il documento a tutela del decoro era arrivato anche dopo la pubblicazione su La Sicilia di una lettera dell’imprenditore Massimo Villardita, titolare di un locale a due passi da via Etnea. L’uomo lamentava la presenza di punkabbestia e ubriachi, lanciando la provocazione che forse sarebbe servito pagare il pizzo per liberarsi dalla loro presenza. Passato l’incontro con Pogliese, l’imprenditore ha deciso di aderire all’associazione antiracket Asaec. «Non so quanto possa fare un’ordinanza con le forze di cui dispone il sindaco – spiega Villardita a MeridioNews – Poi c’è una certa politica che è contro per finto buonismo». L’ultimo caso di cronaca in quella zona due settimane fa quando un ubriaco, dopo essere entrato nel locale, avrebbe preteso un caffè. «Ci siamo rifiutati come è nostro diritto – racconta – ma lui è andato in escandescenza e ha aggredito uno dei miei operai». Ma quale potrebbe essere la soluzione? Oltre ai tanto invocati controlli delle forze dell’ordine c’è la strada che porta alla «creazione di più posti letto per chi non vuole vivere per strada».

Soluzione a cui il Comune sta pensando attraverso l’utilizzo di sei immobili confiscati alla mafia. Con il progetto illustrato dall’amministrazione ad associazioni e volontari nei giorni successivi alle polemiche sull’ordinanza anti-bivacco. A tracciare la road map è il nuovo assessore ai Servizi sociali Giuseppe Lombardo: «Abbiamo visionato le strutture e, adesso, gli uffici stanno quantificando i lavori che occorrono. Si tratta comunque di alloggi già in ottime condizioni». Tempi? «Sicuramente contiamo di fare entrare i senzatetto prima che inizi il freddo, presumibilmente entro il mese di ottobre». 


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