La Chiesa locale contro la discarica di Lentini Dopo i parroci, lettera di scout e associazioni

Anche scout, Azione Cattolica e e altre associazioni contro la discarica Armicci di Lentini. Dopo la sollevazione dei parroci del territorio, che hanno letto domenica scorsa una lettera per denunciare il rischio inquinamento, anche il mondo dell’associazionismo e del volontariato si muove. 

«Per il nostro territorio – scrivono in una nota i gruppi Agesci Carlentini 1 e Francofonte 1, l’Avis Carlentini, l’Azione Cattolica di Carlentini e Francofonte, l’associazione culturale Quota 190 sono settimane di grande preoccupazione dopo che la Regione Sicilia ha dato il via libera alla realizzazione di una nuova discarica, la società che ha beneficiato del benestare regionale ha iniziato le attività di rilevazione propedeutiche alla nascita del sito. Non la prima discarica, ma la seconda nel raggio di dieci chilometri dai centri abitati di Carlentini e Lentini con annesso il suo ospedale e a circa 15 chilometri dal centro abitato di Francofonte, nonché a pochi chilometri di distanza dal lago di Lentini e dalle spiagge che circondano il nostro bellissimo territorio».

I lavori per la discarica di rifiuti speciali non pericolosi – che sarà gestita dalla ditta Pastorino e sorgerà a 700 metri dal lago Biviere – sono iniziati il 30 marzo. «Questa nuova possibile discarica – continua la nota – è una minaccia tangibile per la salute di tutti noi cittadini e non farebbe altro che aggravare la già drammatica situazione ambientale in cui versa il nostro territorio incastrato tra il polo petrolchimico industriale di Melilli-Augusta, la discarica di Grotte San Giorgio, una delle più grande della Sicilia, e il probabile inceneritore di Motta S. Anastasia». 

Quindi le associazioni ricordano come le autorizzazioni all’impianto portino la firma di Gianfranco Cannova e Mauro Verace, due funzionari della Regione finiti in manette nella recente operazione Piramidi, che ha fatto luce sulle irregolarità della discarica Cisma di Melilli. «Queste scandalose autorizzazioni già peraltro rilasciate da funzionari arrestati e sotto indagini – attaccano nella nota – potrebbero produrre danno ambientale, rischi per la salute e devastazione di un territorio già martoriato e che vanta il triste primato nazionale di un malato di tumore ogni 37 abitanti (dato allarmante emerso da una prima indagine effettuata dall’Osservatorio permanente sulla tutela della salute e del territorio). Questo dato è tragicamente visibile in tantissime delle famiglie che vivono in questa zona». Il Comune di Lentini ha presentato un esposto per chiarire la legittimità dell’iter autorizzativo e la Procura di Siracusa ha aperto un’indagine. 

Fatto salvo l’impegno sul territorio, l’esortazione è quindi rivolta alla politica. «Chiediamo a gran voce la revoca di queste autorizzazioni – dicono -. È imbarazzante il silenzio che in questi ultimi mesi sta caratterizzando la Regione. Chiediamo ai rappresentanti del Parlamento regionale e del Parlamento nazionale eletti nel nostro territorio di essere in prima linea insieme alle nostre amministrazioni comunali, per difendere gli interessi di noi cittadini in quella che non è una lotta di colore partitico e nemmeno una lotta gli uni contro gli altri, ma una dimostrazione di maturità politica che chi ci rappresenta nelle istituzioni deve dimostrare, richiamando i valori della lealtà, dell’impegno per la propria comunità, il mettersi al «servizio» cioè essere un solido mattone nella costruzione del bene comune. È il momento di metterci la faccia senza se e senza ma. Se in passato non si è riusciti ad evitare di costruirne e riempire i nostri territori di spazzatura, oggi – concludono – abbiamo ancora l’opportunità di credere che un futuro migliore possa esistere».


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