La carica dei primi maturandi a ricevere il vaccino «Con Johnson non si muore, con la maturità non so»

«È una cosa bellissima vedere questo esercito di ragazzi che vengono e che finalmente sono felici di vaccinarsi, non chiedono con cosa, purché si vaccinino, hanno una voglia di tornare a vivere che alla loro età è comprensibile» parla con entusiasmo il commissario per l’emergenza Covid nella provincia di Palermo, Renato Costa. L’idea di far vaccinare anche i ragazzi prossimi al diploma è stata accolta di buon grado dai ragazzi e sono tante le dosi già somministrate a pochissimi giorni dall’inizio della campagna. «Poter dare ai maturandi la possibilità di vaccinarsi è straordinario – dice Costa ai microfoni di Radio Fantastica Rmb – Se si è ancora minorenni viene somministrato il Pfizer, per il semplice motivo che gli altri vaccini sono previsti per un’età che va dai 18 in poi. Per chi ha i 18 anni compiuti si dà la possibilità di scegliere tra AstraZeneca e Johnson & Johnson, anche se devo dire che la stragrande maggioranza dei ragazzi preferisce Johnson per la voglia e la fretta di essere immuni al più presto possibile. Dovremmo apprendere dai nostri giovani, che sono un segno di speranza».

Tra i vaccinati della prima ora di questa nuova categoria ci sono Massimiliano e Giuseppe, entrambi alunni dell’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo, con il primo dei due che ha pure avuto una spiacevole reazione dopo la somministrazione, ma non ne fa un dramma. «Ho fatto Johnson, praticamente ho finito – racconta Massimiliano a MeridioNews – ma mi ha devastato il giorno dopo. Durante la notte, verso le tre, ho iniziato a sentire brividi di freddo e la febbre mi è salita fino a 39. Non ero preoccupato per il vaccino, solo all’inizio, quando aspettavo in fila ero un po’ ansioso. Alla fine però, devo dire che vaccinarsi conviene, solo che forse questa dose è stata un po’ pesante per noi maturandi, potrebbe influenzare il rendimento. Alcuni miei compagni devono ancora coprire diverse interrogazioni in questi giorni e non sono potuti andare a scuola». 

Massimiliano si è vaccinato all’hub della Fiera del Mediterraneo, senza fila, semplicemente compilando i moduli. Nonostante il malessere, tuttavia, non sono gli effetti della somministrazione a tenerlo in apprensione, ma altro: «Ho scelto Johnson per avere solo una dose – continua – ma è stato pesante. Tra l’elaborato da finire e alcune interrogazioni, spero che alla fine questi sintomi durino poco. Ho più ansia della maturità che del vaccino, anche perché so che col vaccino non si muore, con la maturità invece…».

Alessandro invece non ha avuto particolari effetti collaterali, non vedeva l’ora di vaccinarsi, tanto da avere provato già a imbucarsi in qualche open day. «Mi sono vaccinato mercoledì scorso all’hub di Cinisi – spiega – Non ho avuto paura perché ritengo che i medici ne sappiano più di me, hanno studiato per raggiungere queste competenze. Se un vaccino ha superato i test non ho paura di farlo. Sono stato vaccinato con Moderna, perché ho avuto una patologia cardiaca, ma avrei accettato qualsiasi tipo di vaccino e devo dire che non ho avuto nessun sintomo tranne il muscolo indolenzito per la puntura, ma quello è normale».

Né vaccino, né maturità, le ansie del ragazzo sono più legate agli strascichi che la pandemia si sta portando dietro. «Non siamo più abituati a parlare tra di noi, abbiamo tutti riscontrato problemi nell’esporci, anche a parlare normalmente tra compagni – fa notare – Per ora ci organizziamo con un server Discord dedicato alla classe e ogni pomeriggio chi è disponibile si connette e si parla del più o del meno, ma succede anche che i più bravi in alcune materie spiegano le cose a quelli che sono più indietro. La pandemia ci ha distrutti dal punto di vista sociale, ma ci ha fatto scoprire questi applicativi che comunque ci aiutano nel rendere meglio a scuola, perché integrano la nostra preparazione». 

«Quest’anno siamo tutti in classe impegnati per la preparazione dell’elaborato, anche in concomitanza con l’alternanza scuola lavoro, che è stata organizzata male e abbiamo dovuto farla all’ultimo – conclude Alessandro – I professori hanno cercato di organizzarsi al meglio, ma c’erano troppe cose da fare in troppo poco tempo e siamo un po’ tutti con l’acqua alla gola. Per questo grazie al vaccino speriamo in un’estate e in un inverno che ci risarciscano di quello che ci hanno tolto in questo periodo. Spero che si vaccini il maggior numero di persone possibili e che si eviti di diffondere notizie false: i vaccini sono efficaci, i vaccini servono. Ho apprezzato il fatto che la possibilità di vaccinarsi sia stata data a tutti, bisognerebbe far vaccinare chiunque abbia voglia farlo, senza barriere». 


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