Kaiser Chiefs – Yours truly, angry mob

TRACKLIST:
1 Ruby
2 The Angry Mob
3 Heat Dies Down
4 High Royds
5 Love Is Not A Competition (But I’m Winning)
6 Thank You Very Much
7 I Can Do Without You
8 My Kind Of Guy
9 Everything Is Average Nowadays
10 Boxing Champ
11 Learnt My Lesson Well
12 Try Your Best
13 Retirement

(2007, B-Unique / Universal)

Non ci è dato sapere se la scelta dei singoli dei Kaiser Chiefs sia espressione diretta della volontà della band, o magari sia frutto della longa manus del produttore o dell’occhio di lince della casa discografica. Fatto sta che, ancora una volta dopo “Everyday I Love You Less And Less” (che anticipava “Employment”, disco d’esordio datato 2005), la formazione inglese azzecca con Ruby il pezzo adatto a scalare le charts inglesi e non, con quel refrain orecchiabilissimo ed a tratti scontato che, però, entra in testa all’istante, portando l’ascoltatore ad auto-convincersi di acquistare questo Yours Truly, Angry Mob, secondo full lenght per i cinque boys di Leeds. Figlio di una gestazione accurata e pensata, nonché fratello ribelle e sanguigno di “Employment”, quello che ci troviamo di fronte è un lavoro che amplifica – dove possibile – i tratti somatici del sound dei nostri, ponendo l’accento su quanto di meglio riesce alla band: un sana summa della storia del brit-pop, farcita qua e là da quel tocco distintivo che non guasta mai. E’ così che pezzi come The Angry Mob, in cui si insinua una accennata critica sociale, ed Heat Dies Down riportano direttamente alla prima versione dei fratelli Gallagher, con qualche schitarrata più rock del solito al servizio di melodie dall’impatto assicurato. Per non scontentare nessuno High Royds, Everything Is Average Nowadays e Try Your Best rendono omaggio alla raffinatezza pop dei Blur, mai rinnegata fonte d’ispirazione per i Kaiser Chiefs (e si sente, aggiungiamo noi); se poi fanno capolino anche due ballate come Love Is Not A Competition (But I’m Winning), dove il vocalist Ricky Wilson si diverte ad impersonare un improbabile Paul McCartney che canta gli Smiths, e Boxing Champ, una piano e voce affidata alle corde del batterista Nick Hodgson, i conti tornano che è una meraviglia. Aggiungiamoci pure l’ottimo lavoro di produzione di Stephen Street (toh, che coincidenza, uno che ha già lavorato con Smiths e Blur) ed il più classico dei ponch inglesi è bello che servito. Sorvolando ad ogni modo sul facile gioco dei richiami/rimandi (a cui peraltro gli stessi Kaiser Chiefs non si sottraggono), quella che resta alla fine dell’ascolto di “Yours Truly, Angry Mob” è la consapevolezza, si, di non avere fra le mani chissà quale pietra miliare della storia della musica; ma allo stesso tempo anche la voglia di tributare un giusto riconoscimento ad una band genuina che, unica nel panorama indie del periodo, non nasconde dietro falsa innovazione le inclinazioni ed i gusti dei suoi componenti.

Emanuele Brunetto

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