Italia a cinque stelle, Grillo sul palco «Palermitani unici a urlare più di me»

«Noi non siamo professionisti. Questo Paese lo hanno ridotto così i professionisti». Inizia così il comizio d’apertura di Beppe Grillo dal palco di Italia a 5 stelle, dopo la presentazione del nuovo inno del Movimento. Il riferimento è alle polemiche per le mancate Olimpiadi.  «Le Olimpiadi le fa ogni giorno la signora Pina, a Roma, che attraversa il sottopasso allagato a nuoto». 

«Questo movimento – ha aggiunto  – è nato dalla mia gastrite per le cose che non funzionavano, dalla mia insonnia, che non ignoravo guardando la tv, ma che ho imparato ad ascoltare. Se fossi stato sano, tutto questo non ci sarebbe stato». «Stamattina sono stato a Ballarò – ha detto Grillo – i palermitani sono gli unici a urlare più di me. Ma che terra siete? Siete tutto e il contrario di tutto, autonomi senza riuscire ad esserlo davvero. Siete una terra meravigliosa». 

Un riferimento, poi, il leader genovese lo ha fatto a Gianroberto Casaleggio, nella prima kermesse nazionale dopo la sua scomparsa. «Mi manca – ha ammesso dal palco del Foro Italico – ci sentivamo cinque volte al giorno, tutti i giorni. Siamo qui anche grazie a lui». Dopo Beppe Grillo, a salire sul palco è stata la sindaca di torino, chiara Appendino, che ha illustrato i nuovi progetti in cantiere per il capoluogo piemontese. 

Sul palco di Italia a cinque stelle anche Claudia La Rocca, in rappresentanza dei deputati pentastellati all’ars, che ha illustrato alla platea nazionale quanto già fatto in questi anni a palazzo dei normanni dai portavoce 5 stelle. Dal concorso di idee per la creazione di polmoni urbani, fino al fondo per il microcredito. «Se abbiamo fatto tutto questo da opposizione – ha concluso La Rocca, seguendo il mood spesso ripetuto dai deputati regionali – immaginate cosa potremo fare una volta al governo della Regione».

«Abbiamo fortemente criticato il codice degli appalti è anche quello delle proroghe, che consente di far lavorare sempre gli stessi. Questo codice può essere riscritto solo da chi non ha le mani in pasta», ha tuonato la deputata alla Camera Claudia Mannino – in Sicilia abbiamo otto ponti crollati dopo essere stati inaugurati e poi abbiamo una trazzera fatta dai nostri deputati regionali che è ancora lì. Lo stato deve tornare ad essere al servizio dei cittadini, non delle lobby».

Poco dopo le 20 c’è stato poi un intervento in video del premio Nobel Dario Fo, che ha recitato un monologo ispirato all’attualità politica e alla legge elettorale. Sale sul palco Alessandro Di Battista, il pubblico lo accoglie urlando «Dibba, Dibba». Racconta della sua esperienza sul traghetto mentre veniva in Sicilia, rapito dai racconti di un coltivatore di arance di Carlentini e i problemi che questa coltura vive per la.concorrenza dei prodotti marocchini. Parla della chiusura degli ospedali addossando la colpa ai «Ras delle cliniche private». «In cinquemila chilometri non ho trovato un solo cittadino che mi chiedesse di attuare le norme che regolano l’Italicum. La funzione del movimento è quella di intermediario tra il governo e i cittadini». Prima la Sicilia, poi Roma. Almeno questo è quanto traspare dalle parole dell’altra colonna del movimento, Luigi Di Maio. «Il 2017 sarà l’anno della Sicilia – dice – le manca solo un governo Cinquestelle, spero che lo festeggeremo il prossimo anno e poi ci metteremo in marcia per il governo del 2018 e cambieremo tutto».

Il finale, però, è tutto per il duo Grillo-Casaleggio junior, con la presenza costante, quasi tangibile dello scomparso Gianroberto, che ricorre spessissimo nei discorsi, tanto che il figlio – e erede designato all’interno del movimento – si commuove. «Restiamo uniti – chiede dal palco Davide Casaleggio – solo uniti realizzeremo un sogno che era di mio padre e che oggi è di milioni di persone». «Volevo fare un passo di lato ma la scomparsa di Gianroberto mi pone di nuovo qua – ripete nuovamente Grillo – E ho di nuovo entusiasmo. Mi sto allenando per fare a nuoto da Malta a Palermo» e conclude: «Fare qualcosa per gli altri, a me e Casaleggio, è una cosa che ci è venuta dal cuore. Anzi da due cuori. Papa Bergoglio è venuto dopo!». Poi la musica, Davide Casaleggio e Grillo si abbracciano mentre suona Un amore così grande, tra applausi e commozione. Spazio al divertimento e ancora alla musica, aspettando domani. Ospite d’onore sarà, anche se solo telefonicamente, il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, che parlerà con Grillo.


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