Istituto d’arte: per chi suona la campana?

La fine dell’estate per molti significa l’inizio di un nuovo anno scolastico. Gli studenti si preparano a rientrare nelle loro classi e a ritrovare vecchi e nuovi compagni e professori. L’inizio delle lezioni è un po’ duro ma necessario per tutti. O, forse, non per tutti. I ragazzi dell’Istituto d’Arte di Catania, quest’anno, hanno dovuto lottare per far suonare la campanella. Lo sfratto dalla loro – ormai ex – scuola è stato annunciato durante l’estate e nessuno ha potuto opporsi. Causa del provvedimento la “presunta” inagibilità dell’edificio che per più di quarant’anni ha ospitato l’Istituto d’arte (l’ex Collegio dei Gesuiti di via Crociferi) e che per tutti questi anni ha rappresentato una vera e propria istituzione culturale, oltre che un centro di grande formazione professionale per l’intera città.

Ma perché “presunta” inagibilità? I comitati di protesta, sorti per lottare contro quello che definiscono un “sopruso”, hanno sostenuto dal principio che si è trattato di una manovra governativa atta a sottrarre l’edificio all’Istituto; a riprova di ciò ci sarebbe, sempre a detta dei comitati, la superficialità di alcune perizie sullo stato di conservazione del Collegio. Si ipotizza intanto che – dopo che l’edificio sarà messo in sicurezza – possa esservi trasferita la Biblioteca regionale.

Quanto tempo e quanti soldi occorreranno per fare tutto ciò lo abbiamo chiesto  a Gesualdo Campo, soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Catania, che ha dichiarato: «Prima di tutto bisogna vedere se riusciamo a recuperare i cinque milioni di euro che ci sono stati bloccati nell’ottobre 2006. La Protezione civile ci aveva revocato il finanziamento perché l’edificio spettava alla Provincia e all’Istituto d’arte, negandoci il diritto di dichiarare l’ex Collegio dei Gesuiti patrimonio culturale della Regione. Quindi, se riusciamo a sbloccare quei soldi riusciremo a spenderli per sistemare l’edificio in un paio di anni».

E i ragazzi dell’ISA che fine faranno, dimenticati in questo crogiolo di interessi? Dopo la notizia dello sfratto, più di duemila persone (fra genitori, studenti e personale della scuola) si sono mobilitate per fronteggiare la situazione di emergenza. E’ stato creato un comitato “Pro Istituto Statale d’Arte di Catania” che ha aggiornato quotidianamente un blog, comunicando in rete gli sviluppi salienti. Alla stregua del Comitato hanno operato diversi studenti, che hanno creato dei gruppi di solidarietà sul social network Facebook accogliendo tantissime iscrizioni e adesioni, anche da ex allievi dell’Istituto.

Diverse le recriminazioni rivolte alle istituzioni. Gli enti coinvolti non sono stati sufficientemente presenti, i sindacati non hanno dato risposta, le autorità preposte al governo della scuola sono state pressoché assenti. Il clima di allarme ha causato non pochi problemi, soprattutto per i nuovi iscritti (che hanno ripiegato all’ultimo momento sul Liceo artistico) e per i ragazzi dell’ultimo anno che – ad un passo dalla maturità – non hanno ancora iniziato a studiare.
Tuttavia nemmeno chi ha deciso di mollare, cercando una sistemazione più sicura nel Liceo artistico, è riuscito ad iniziare l’anno scolastico; infatti, le richieste d’iscrizione sono state così tante che il Preside si è trovato nella condizione di bloccare quelle nuove, anche a causa della mancanza dei necessari nullaosta.

La situazione è stata senza dubbio critica e non è migliorata di certo quando sono arrivate le prime proposte da parte della Provincia sulla sede alternativa. La prima grande proposta, quella che è stata accolta da un malcontento generale e che ha reso la situazione ancora più difficile, prevedeva il trasferimento dell’intera scuola nell’ex Istituto comprensivo “Brancati”, in viale San Teodoro a Librino.
Mentre il presidente della Provincia Giuseppe Castiglione vedeva in questa soluzione un’opportunità di riscatto per uno dei quartieri più difficili di Catania, genitori, studenti e lavoratori della scuola hanno accentuato le loro proteste, ritenendo questa soluzione ingiusta.
Nessuno, infatti, era intenzionato a rinunciare alla comodità di avere nel centro storico la scuola, sia per la possibilità di raggiungerla con facilità, sia per la necessità di restare a diretto contatto con la realtà culturale e artistica della città. È stato chiesto dunque alla Provincia di trovare una sistemazione confacente al prestigio storico dell’Istituto.

Altre proposte hanno continuato a giungere. Puccio La Rosa, presidente vicario del Consiglio comunale, ha pensato di smistare gli studenti in due strutture diverse: alcuni nella scuola media “Capuana-Pirandello” di piazza Stesicoro, altri nell’ex scuola media “Di Bartolo” in via Di Sangiuliano. Anche questa opzione è stata respinta: le aule di queste scuole sono troppo piccole per ospitare i laboratori dell’Istituto d’arte. Impossibile il trasferimento.

L’ennesima proposta prevedeva che l’ISA fosse trasferito per intero nella scuola media “Recupero” di via Messina a Picanello, a metà strada fra il centro e la periferia. Ben presto, però, il Comune (a seguito di alcuni controlli alla struttura) ha preso atto dell’inagibilità dell’edificio e ha bocciato autonomamente anche questa soluzione.

Il compromesso, ossia il trasferimento dell’Istituto d’arte al viale Vittorio Veneto, è arrivato solo il due ottobre. Il presidente della Provincia Castiglione e l’assessore alle Politiche scolastiche Giovanni Ciampi, per venire incontro alle esigenze degli studenti e del personale docente e amministrativo della scuola, si sono incaricati di affittare alla cifra di 60mila euro al mese i locali dell’ex Provveditorato agli studi, fino all’anno scorso sede dell’istituto privato “Savoia” e in precedenza storica sede dell’istituto religioso “Leonardo”.

Adesso tocca agli studenti dell’Istituto d’arte inaugurare al meglio il nuovo anno scolastico e tenersi molto stretta la nuova scuola.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Una festa di colori ha animato la mattinata della piazza centrale di Grammichele, in provincia di Catania. «Fai super la raccolta differenziata» è la frase sulle magliette – blu, rosse, verdi e gialle – di migliaia di studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio del Calatino. Tutti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Quannu è a siccu e quannu è a sacco (quando è troppo poco e quando è troppo). La Sicilia non ha moderazione. Si passa agevolemente, piroettando come ginnasti artistici sul cavallo con maniglie (dell’ammore), dalle mostre monstre di Manlio Messina a Cannes allo stand dell’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana al Salone del Libro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]