Due assessori - Rosario D'Agata e Orazio Licandro - sono andati a verificare la presenza di eventuali ostacoli alla pedonalizzazione dell'area davanti al Castello Ursino. Di problemi sembra non ne siano stati trovati. Ora si attende la delibera ufficiale. E ci sono da «recuperare» dai magazzini comunali gli arredi urbani
Isole pedonali, il sì per piazza Federico di Svevia Sopralluogo del Comune, in attesa delle panchine
Il sì, anche se ancora ufficioso, è arrivato. Adesso dovrebbero volerci trenta giorni per rendere effettiva la pedonalizzazione di un tratto di piazza Federico di Svevia, quello che dall’ingresso del Castello Ursino arriva fino alla chiesa di San Sebastiano. La petizione promossa dal portale Mobilita Catania – assieme alle associazioni Lungomare Liberato, movimento #salvaiciclisti, Gammazeta, comitato popolare Antico corso, CentroContemporaneo, FARE (Catania) ed Etna Ngeniousa – aveva raccolto oltre 500 firme. Ed è stata protocollata da Palazzo degli elefanti lo scorso 21 maggio. Nel frattempo, però, il percorso parallelo aveva cominciato a dare i suoi frutti. E alcuni giorni fa si è fatto un primo sopralluogo istituzionale, per verificare la presenza di eventuali impedimenti alla chiusura al traffico di quell’area. E di ostacoli sembra che non se ne siano trovati.
«C’erano l’assessore alla Mobilità Rosario D’Agata e quello alla Cultura Orazio Licandro», spiega Amedeo Paladino, coordinatore di Mobilita Catania e promotore dell’iniziativa. Assieme ai due rappresentanti della giunta, c’erano anche il vicecomandante della polizia municipale, Stefano Sorbino, e il presidente e un consigliere della prima circoscrizione, cioè Salvatore Romano e Davide Ruffino. «Era necessario verificare la fattibilità dell’intervento. E non sono stati evidenziati problemi: la viabilità non viene intaccata, perché può scorrere tramite via San Sebastiano, e gli stalli delle strisce blu che saltano sono pochi». Anzi, il progetto di isola pedonale prevede anche qualche miglioramento: «Ci siamo accorti che in tutta la piazza non c’erano posti auto per diversamente abili, quindi ne saranno installati due», prosegue Paladino. I posti riservati ai ciclomotori, invece, saranno spostati in un’area adiacente.
Adesso gli elementi che mancano sono due: la delibera della giunta e l’arredo urbano da «recuperare». Per il primo, si attende un pronunciamento ufficiale del sindaco Enzo Bianco. Per il secondo, invece, i tempi potrebbero essere più lunghi. «Servono panchine e rastrelliere, saranno riprese e risistemate dal magazzini del Comune, tra quello che già c’è». Un passo avanti rispetto a quanto è stato fatto con piazzale Oceania quando, in occasione della sua intitolazione a Candido Cannavò, le panchine sono state riciclate, togliendole da corso delle Province. «In questo caso non dovrebbe accadere», sorride Paladino.
In ogni caso, entro un mese tutti i nodi dovrebbero essere sciolti. «Vogliamo che sia chiaro che il nostro non è soltanto un successo isolato – conclude Amedeo Paladino – Desideriamo che diventi l’inizio di un percorso per rendere la città più vivibile. Di passi avanti verso la chiusura al traffico e la pedonalizzazione del centro cittadino se ne devono ancora fare tanti, questo è un modo per cominciare».