Dopo la morte di una signora, sull'isola del Trapanese si è avviato l'iter per una stazione che serva tutte le Egadi. In quella del Palermitano, invece, i pompieri partono via mare dal capoluogo, spesso arrivando quando le fiamme sono state spente dai residenti
Isole minori da anni senza presidi dei vigili del fuoco Una tragedia sblocca Favignana. Imbarazzo a Ustica
Un grave fatto di cronaca, con la morte di un’anziana signora nel proprio letto a Favignana, ha portato alla ribalta un vecchio tema mai davvero superato: quello della presenza dei vigili del fuoco sulle isole minori della Sicilia. Un tema discusso e dibattuto per anni. Già nel 2010, in un’audizione di fronte alla commissione Territorio e Ambiente del Senato, l’allora sottosegretario del ministero dell’Interno Nitto Palma presentava l’esigenza di «pianificare la realizzazione, in ciascuna di esse (riferendosi a Favignana, Pantelleria e Lampedusa ndr), di strutture di particolare supporto logistico, in attesa di soluzioni più stabili». Da allora, sono cambiati governi nazionali e regionali, ma poco si è mosso sulle isole degli arcipelaghi siciliani.
L’ultimo in ordine di tempo a interessarsi del problema era stato il parlamentare europeo del Ppe Giuseppe Milazzo che, lo scorso febbraio, ha presentato un’interrogazione a Bruxelles per mettere anche l’Europa a conoscenza della situazione di un’altra isola siciliana: Ustica. È qui che si sono verificati i disagi più imbarazzanti, con i vigili del fuoco che, chiamati in azione, si sono spesso trovati a dovere partire via mare dal capoluogo, arrivando sul posto quando le fiamme erano ormai state domate dai residenti. «Quella per il presidio dei vigili del fuoco è una battaglia che noi conduciamo da due anni – spiega a MeridioNews Salvatore Militello, sindaco dell’isola – Sino alla settimana scorsa, ho mandato una pec al ministero affinché si attuasse una legge del 2004 per bandire i concorsi e creare i presidi dei vigili del fuoco, ma ancora sto aspettando risposta».
«Il Comune ha anche dato la disponibilità per lo spazio necessario al comando provinciale per fare questo distaccamento e poi tutto è stato stoppato – continua il primo cittadino – Purtroppo, nelle isole un piccolo incendio può creare grossi problemi. E, quando abbiamo avuto episodi del genere, i vigili del fuoco una volta sono arrivati il giorno dopo, alle cinque del mattino; un’altra volta sono tornati indietro perché il mare non consentiva la traversata. A Ustica avevamo un corpo volontario – prosegue Militello – che adesso non c’è più perché gli addetti miravano a una stabilizzazione che non è mai arrivata e, quindi, hanno preferito iscriversi in un’altra lista, entrando in conflitto col loro comando provinciale, che ha scelto di mandare i vigili del fuoco da Palermo anziché attingere da quella lista. Abbiamo interloquito con diversi politici e funzionari – conclude il sindaco – ma è un problema che viene sistematicamente rinviato a tempi migliori».
Uno scampolo di speranza, invece, si è acceso a Favignana, dove dopo la tragedia le cose sembrano essersi sbloccate. «Ieri è venuto il comandante provinciale dei vigili del fuoco per attivarci in vista del presidio – dice a MeridioNews il sindaco Francesco Forgione – Il prefetto è intervenuto con il ministero e avremo un presidio permanente non solo per Favignana, ma che serva tutto l’arcipelago delle Egadi. Non voglio strumentalizzare le tragedie: la signora è morta per un corto circuito di una coperta elettrica. La protezione civile è intervenuta subito, ma ormai c’era poco da fare – spiega il primo cittadino – Ci sono stati, comunque, diversi eventi nel corso di questi mesi che ci hanno portato a sollecitare la presenza di un presidio. Anche perché la Regione, da due anni, aveva abolito i presidi estivi di Favignana e Pantelleria. Per fortuna – va avanti Forgione – abbiamo avuto la protezione civile, che ha fatto pronto intervento servendosi dell’autobotte comunale. Ma è chiaro che le strutture e i mezzi dei vigili del fuoco sono più efficienti. La schiuma è diversa dall’acqua», conclude.