Il biglietto integrerà quello già esistente per il parco archeologico di Naxos. La soluzione è stata ipotizzata dopo il dimezzamento delle risorse per le riserve naturali, previsto nella legge di stabilità. L'ente gestore: «È necessario che la fruizione dell'intera area sia garantita alla collettività»
Isola Bella, ticket per visitare zona A della riserva Regione: «Comune decida sulla presenza dei lidi»
L’accesso all’Isola Bella sarà regolato da un ticket integrato che permetterà di visitare la riserva naturale orientata e il parco archeologico di Naxos. È quanto emerso nella riunione effettuata ieri mattina da Regione, Comune di Taormina e Cutgana, l’ente gestore controllato dall’Università di Catania. L’incontro, organizzato dal vicesindaco di Taormina Mario D’Agostino, si è svolto proprio nella spiaggia antistante l’isolotto con l’obiettivo di valorizzare un’area ad alto pregio naturalistico e turistico unica nel suo genere.
La soluzione è stata proposta dall’ateneo catanese anche in virtù dei recenti tagli effettuati dalla Regione. Nella nuova finanziaria, infatti, Palazzo dei Normanni ha previsto il 50 per cento di finanziamenti in meno da destinare al mantenimento delle riserve naturalistiche. Passando dagli attuali 3,9 milioni di euro a poco più di un milione e 800mila. «Sono le stesse associazioni – spiega a MeridioNews l’assessore regionale al Territorio Maurizio Croce – a chiedere l’istituzione di un ticket per l’accesso alle aree protette. È un’alternativa valida in un momento di ristrettezza economica».
La nuova tariffa, il cui costo verrà successivamente stabilito, riguarda dunque la zona A dell’area naturalistica. Più complessa, invece, la gestione della preriserva (zona B) che include la spiaggia. L’area, infatti, è al centro di un ricorso al Tar di Catania presentato poche settimane fa dal Comune di Taormina, in seguito all’intenzione della Regione di istituire un ulteriore ticket anche per l’accesso nell’arenile che precede l’isola. Il ricorso è stato discusso una settimana fa in udienza e poi rinviato. La vicenda, per quel che riguarda la zona di preriserva, resta comunque ingarbugliata. «L’utilizzo della zona B – precisa Croce – deve essere pianificato attraverso un piano di utilizzo che il Comune non ha ancora presentato. Attraverso questo atto si potrà decidere se consentire la presenza di lidi e stabilimenti balneari lungo la costa. Nei prossimi giorni – continua l’assessore regionale – invierò all’amministrazione comunale una nota di sollecito affinché venga predisposto il piano in tempi brevi, e non escludo altrimenti l’invio di un commissario. La zona B, dunque, è attualmente in stand-by: non si può programmare nulla se il Comune non deciderà come sfruttare l’area».
A restare alla finestra è lo stesso Cutgana. «Sulla zona di preriserva – spiegano dall’ente – occorrerà prima di tutto prendere delle decisioni politiche. È necessario che la fruizione dell’intera area sia garantita alla collettività. Il territorio è di tutti, ma va tutelato e le future scelte gestionali dovranno muoversi in questa direzione».