Ipab Paternò, arriva commissario al Salvatore Bellia Insediamento il 30 giugno tra la rabbia dei lavoratori

Sono 32 gli stipendi che devono ancora essere pagati ai 19 lavoratori e lavoratrici della casa d’ospitalità Salvatore Bellia. Alla rabbia che ha caratterizzato gli ultimi mesi dei dipendenti dell’Ipab adesso è subentrata la rassegnazione per un problema che si è incancrenito. E su questo pesa i debiti – quasi due milioni e mezzo di euro – che l’Ipab ha nei confronti di diversi fornitori mentre un milione e 200mila è solo la somma delle mensilità arretrate. Ad aggravare ulteriormente lo stato di salute del Bellia – che detiene un patrimonio immobiliare di circa sette milioni di euro –  è l’improvvisa decisione dell’assessorato regionale al ramo di commissariare la casa di riposo. Con un decreto assessoriale, infatti, è stato nominato Giovanni Riggio come commissario incaricato di rimpiazzare il consiglio d’amministrazione della casa d’ospitalità, che di conseguenza viene sciolto. Due gli obiettivi principali a cui è chiamato Riggio: ossia approvare i bilanci consuntivi del 2014 e del 2015 dell’Ipab e avviare le procedure necessarie per l’accorpamento del Salvatore Bellia con un altro ente benefico che abbia però le proprie casse solide dal punto di vista economico. 

Nodi importanti da sciogliere al centro dell’incontro tenuto nella struttura tra la deputata regionale del Movimento 5 stelle Angela Foti  che da tempo segue le vicende delle Ipab siciliane -, il presidente dimissionario della casa d’ospitalità Enzo Spartà, il vice Alfredo Corsaro, il sindaco di Paternò Mauro Mangano e una nutrita delegazione del personale. «Apprendo con sorpresa la nomina del commissario – dichiara Spartà – Lo scorso 28 gennaio mi ero dimesso perché ci trovavamo di fronte a specifiche criticità di cui soffriva l’ente ma da allora abbiamo fatto dei piccoli passi in avanti. Mi auguro che il funzionario Riggio possa avere una continuità con il lavoro svolto da noi fino ad adesso». Per il primo cittadino Mangano il commissariamento dell’Ipab è «un ulteriore ostacolo perché io, il senatore Salvo Torrisi e il vicepresidente Corsaro, avevamo proposto all’assessore regionale al ramo la nomina di una figura specifica che aiutasse l’ente nel cammino di fusione con le altre Ipab, non un commissario». 

«È una situazione drammatica ma non bisogna desistere. Siamo ai limiti di un crisi di nervi ma un elogio bisogna rivolgerlo ai dipendenti che svolgono un lavoro encomiabile. Si faccia qualcosa per una riforma delle Ipab», interviene l’onorevole Foti. Rassegnato appare, invece, il personale dipendente: «Il commissario che arriva e va a rimpiazzare il Cda equivale a prendere atto del fatto che ricominceremo tutto da zero», spiega Angela Rizzo della sigla sindacale Rsa-Cgil. «Sono problemi grossi perché il tempo che si insedia il nuovo funzionario – cerimonia ufficiale prevista per giovedì 30 giugno – e prende visione delle reali problematiche di cui soffre il Salvatore Bellia, c’è il rischio concreto che cresca il numero degli stipendi che dovranno saldarci a meno che Riggio non arrivi da Palermo con una valigia piena di soldi», conclude Rizzo. 


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