«Vogliamo dire grazie al vescovo di Acireale per l’impegno che ha mostrato nel volerci aiutare». È con queste parole che Maria Catena Santini – una dei trenta dipendenti dell’Ipab Oasi Cristo Re di Acireale da tre settimane in stato di agitazione per il mancato pagamento dell’ultimo anno di mensilità – ha dato la notizia della possibile risoluzione della vertenza. Nei giorni scorsi due impiegate dell’azienda, giunte all’esasperazione, si erano incatenate all’ingresso della struttura assistenziale.
Ieri, una delegazione di dipendenti è stata ricevuta dal prefetto di Catania, Maria Guia Federico, che ha mostrato serio interesse per la condizione di disagio in cui versano i lavoratori dell’azienda. «La dottoressa Federico – ha continuato la Santini – ha subito compreso la nostra situazione di difficoltà e ci ha assicurato che presto organizzerà un incontro con i responsabili dell’Asp e i sindaci dei Comuni convenzionati con la nostra struttura. Il nostro gruppo non fa riferimento ad alcuna sigla sindacale e questo ci spinge a ringraziare le persone che, spontaneamente, hanno fatto qualcosa per noi».
Questo piccolo risultato potrebbe servire a convincere le due impiegate, che da giovedì scorso sono incatenate al cancello dell’Ipab, ad allentare la protesta: «Siamo intenzionate a non mollare – ha proseguito la dipendente – ma bisogna evitare di mettere a rischio l’incolumità delle nostre colleghe».
È ufficiale intanto la notizia dell’erogazione della mensilità di luglio 2013, mentre è stata avviata la procedura burocratica per esaminare la disponibilità di pagamento degli arretrati da parte del Comune di Mascalucia. «Qualcosa si sta muovendo – dichiara il portavoce dei lavoratori, Franco Barbagallo – ma la strada da fare è ancora lunga. E sarà necessario un impegno concreto da parte di tutti affinché si possa definitivamente uscire da una situazione che, al momento, rimane comunque difficilissima».
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