SCELTO DA FACEBOOK/ IL PROBLEMA LAVORO, IN SICILIA, NON SI RISOLVE COSI’. COSE CHE DURANO SEI MESI NON SERVONO NIENTE

di Mariangela Di Gangi

Ho quasi trent’anni. Attualmente sono disoccupata, cosa che non mi succedeva da un po’ di tempo, eppure ieri non ero davanti a un pc ad attendere che funzionasse un portale (che, attenzione, doveva comunque funzionare), ma incontravo i responsabili di un grande e innovativo progetto già avviato in altri posti d’Italia, nella speranza di poterlo avviare e replicare nella nostra città e nel quartiere in cui nell’ultimo periodo mi sono trovata ad operare.

Perché non cerco e non mi serve un tirocinio. Io cerco un lavoro, un lavoro che mi piace, o provo a costruirlo. Perché è vero che, soprattutto in Sicilia, occorrerebbero misure straordinarie per l’occupazione, soprattutto e non soltanto per quella giovanile. Per l’assenza di queste dovremmo stracciarci le vesti e alzare la voce.

La prima fase (perché pare che di questo si tratti) del cosiddetto Piano Giovani della Regione Sicilia era da contestare, a mio avviso, nella sua totalità, perché si tratta di molto meno di un palliativo.

E mi piacerebbe che la mia generazione prendesse anche atto che il mondo è cambiato. Che accade che le idee innovative si facciano spazio e diventino reali opportunità di lavoro.

Indigniamoci pure per il malfunzionamento di una misura che utilizza male risorse pubbliche, ma non fermiamoci ai guarda-pecore e alle pagine che non caricano.

Diciamolo che non ce ne facciamo nulla di cose che durano 6 mesi e che abbiamo aspirazioni più alte di un altro, l’ennesimo, tirocinio.