Il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha parlato di un «patto di riservatezza» della multinazionale firmato con Piemonte, Veneto, Lombardia e Puglia. «Nostra classe politica troppo impegnata nelle elezioni alla presidenza», affermano da Uil Sicilia
Intel, il futuro investimento a Catania non ci sarà? «Sicilia esclusa. Musumeci non ha niente da dire?»
«Dal governatore del Piemonte Alberto Cirio apprendiamo che Intel ha deciso di investire in quella Regione o in Lombardia, Veneto e Puglia, ma no certamente in Sicilia e a Catania. Ci chiediamo se pure il presidente Nello Musumeci abbia qualcosa da dire o da fare». Una nota congiunta di Uil Sicilia e Uil Catania riporta sul tavolo la questione Intel e Catania. Da questa estate la multinazionale statunitense di microprocessori aveva valutato la possibilità di investire a Catania. La città etnea con la sua Etna Valley e forte della presenza del colosso tecnologico della StMicroelectronics aveva accolto l’idea dell’azienda che vorrebbe investire 80 miliardi in Europa. Le interlocuzioni prima col governo nazionale ci sono state, così come le manifestazioni di interesse di Intel per la Sicilia. A fianco a questa c’era stata anche la concorrenza del Piemonte, supportata dal ministro per lo Sviluppo Economico della Lega Giancarlo Giorgetti. Una questione che oltre a generare frizioni politiche aveva anche il sapore di un ritrovato scontro tra il Nord e il Sud della Penisola.
E se nemmeno un mese fa, con la riforma dell’Irsap (Istituto regionale alle attività produttive), l’assessore del governo guidato da Musumeci Mimmo Turano aveva rilanciato la forte possibilità di un investimento di Intel in Sicilia, dalle parole di pronunciate oggi dal presidente del Piemonte, apparentemente, questa ipotesi sembra naufragata. «Il Piemonte insieme a Lombardia, Veneto e Puglia ha firmato un accordo di riservatezza con Intel nell’ambito degli approfondimenti che il colosso americano sta facendo sulle aree dove intende insediare nuovi poli produttivi di componenti elettroniche – ha affermato Cirio – è un passo avanti che non riguarda solo la nostra regione, ma nelle candidature iniziali il numero era superiore e ora non risulterebbero esserci nell’elenco, quindi questo fa presupporre che si sta sfoltendo la lista di candidati e che il Piemonte resta saldamente presente».
Dalla Regione per adesso rimane il silenzio. Mentre i sindacati rincarano. «Ci auguriamo – aggiungono Luisella Lionti ed Enza Meli di Uil – che, dopo gli annunci dei mesi scorsi, l’esclusione della nostra terra da questa colossale occasione di sviluppo e di lavoro venga smentita. Le dichiarazioni del presidente del Piemonte, però, sembrano confortate da un patto con Intel che lascia pochi spazi a pie illusioni. La classe politica siciliana non ha colto i segnali di allerta – conclude il sindacato – Evidentemente guardarsi allo specchio per scoprire chi è il più bello del reame nella corsa alla presidenza della Regione».