La tv ha già diffuso i primi instant poll. Sono le rilevazioni ottenute mediante le telefonate agli elettori. Non si tratta, quindi, di dati reali, ma di numeri che gli esperti definiscono di tendenza.
Instant poll, centrosinistra in vantaggio
La Tv ha già diffuso i primi instant poll. Sono le rilevazioni ottenute mediante le telefonate agli elettori. Non si tratta, quindi, di dati reali, ma di numeri che gli esperti definiscono di tendenza.
Ciò che lascia un po’ perplessi è la perfetta coincidenza di questi instant poll con le previsioni di voto che circolano da qualche settimana tra gli addetti ai lavori.
Stando a questi numeri, il centrosinistra vincerebbe alla Camera e al Senato. Anche piuttosto nettamente. La vittoria del centrosinistra è nelle cose da tempo. Un po’ meno il risultato che questi “voti di paglia”, cioè leggeri, come li definiscono gli esperti, assegnati ad alcune formazioni politiche. Ma andiamo per ordine.
Il Pdl, grosso modo, viene dato al 20 per cento. Questo dato ci sta pure. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo viene dato tra il 17 e il 20 per cento: dato che a noi non convince e che dovrebbe crescere.
Il risultato meno credibile è quello dello schieramento di Mario Monti, dell’Udc di Casini e di Futuro e Libertà di Fini: raggruppamento che viene dato tra l’8 e il 10 per cento. Benché molto ‘pompato’ nel corso di tutta la campagna elettorale, i consensi che questi instant poll danno a Monti, Casini e Fini sembrano molto al di sopra della realtà.
Nel dettaglio, secondo gli instant poll della Rai: la coalizione guidata da Pierluigi Bersani registra una percentuale di voti compresa tra il 36 e il 38% al Senato e tra il 35 e il 37% alla Camera, con margine di errore stimato da piepoli tra uno e due punti percentuali.
Il centrodestra è accreditato del 30-32% al Senato e del 29-31% alla Camera. Il Movimento 5 stelle raccoglierebbe tra il 17 e il 19% al Senato e tra il 19 e il 21% alla Camera.
La coalizione centrista guidata da Mario Monti vedrebbe consensi tra il 7 e il 9% a Palazzo Madama e tra l’8 e il 10% alla Camera. Rivoluzione civile di Antonio Ingroia starebbe tra il 2 e il 3% sia alla Camera che al Senato.