Ingrillì: “Sulla Tasi il PD dimostra solo ipocrisia”

IL SEGRETARIO PROVINCIALE DI PALERMO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA RICORDA CHE IL COMUNE DI PALERMO E’ COSTRETTO A FAR PAGARE QUESTA TASSA AI PALERMITANI PERCHE’ DEVE REPERIRE I SOLDI TAGLIATI DAL GOVERNO RENZI

“Ascoltare la levata di scudi dei consiglieri comunali e dirigenti del PD contro la Tasi dimostra l’ipocrisia di certi personaggi. Vale la pena ricordare che la Tasi è una tassa voluta dal Governo del PD per compensare il taglio dei trasferimenti ai Comuni che, solo per la città di Palermo, ammontano a oltre 20 milioni di euro”.

Lo dice Franco Ingrillì, segretario provinciale di Palermo di Rifondazione Comunista.

La dichiarazione di Ingrillì precede di qualche ora la seduta del Consiglio comunale di Palermo che, stasera, è chiamato ad esaminare e approvare la nuova Tassa sui servizi indivisibili detta, per l’appunto, Tasi, che altro non è che il ripristino dell’Imu sulla rima casa.

Si tratta di risorse, aggiunge il segretario di Rifondazione comunista, “che le Ammnistrazioni locali usano per finanziare i servizi ai propri cittadini, cioè a tutti noi. Tutti questi sudditi di Renzi e dei suoi predecessori non dicono nulla sul fatto che il Governo nazionale prosegue con politiche lontane dai bisogni della gente, come l’acquisto degli aerei F35 o il finanziamento periodico dato alle banche private, a discapito di vere politiche di investimento pubblico sul sistema Paese”.

“La Tasi è una tassa che si sarebbe potuta non istituire ma che adesso – conclude Ingrillì – chiunque abbia un po’ di senso di responsabilità e non viva di proclami qualunquisti, sa che deve essere applicata. Il fatto che l’Amministrazione comunale abbia evitato l’applicazione dell’aliquota massima e, allo stesso tempo, abbia previsto un sistema di agevolazioni per tutti quei cittadini che vivono una condizione di disagio economico e sociale è un fatto certamente positivo. Le oppposizioni in Consiglio comunale, a partire dal PD, dimostrino di avere lo stesso senso di responsabilità e trovino, se ne sono capaci, altre misure che vadano in questo senso”.

Nota a margine

Sui disastri che il Governo Renzi sta provocando all’Italia siamo perfettamente in linea con l’amico Ingrillì. Per capirci, il Governo Renzi è quello che taglia soldi ai cittadini, che non vuole pagare i dovuti aumenti contrattuali ai dipendenti pubblici perché dice che non ha soldi e poi acquista gli F35 e partecipa alle guerre eufemisticamente chiamate “Missioni di pace” perché non ha il coraggio di dire no agli americani.

Tra l’altro, se proprio dobbiamo dirla tutta, la stima fatta da Ingrillì sui fondi che il Governo nazionale ha tagliato al Comune di Palermo è in difetto: 20 milioni di euro, forse, sono i fondi ordinari che lo Stato ha tolto al Comune capoluogo dell’Isola.

A questi, infatti, vanno aggiunti i fondi relativi alla legge sul federalismo fiscale: ci riferiamo alla perequazione fiscale e infrastrutturale che Roma nega a tutti i Comuni della Sicilia.

Siamo anche d’accordo sull’ipocrisia dei consiglieri comunali del PD: quando Renzi arriva a Palermo si ‘inginocchiano’ al suo cospetto; poi, però, fanno finta di non vedere i tagli che lo stesso Governo Renzi ha operato sulla pelle dei cittadini palermitani.

A questi vanno aggiunti i tagli operati dall’altro Governo dei disastri: quello del ‘rivoluzionario’ Rosario Crocetta, il Governo regionale che ha azzerato – avete letto bene: azzerato! – il Fondo regionale delle Autonomia locali: 900 milioni di euro all’anno che, in tre anni, si sono volatilizzati.

Di questo dovrebbero accorgersi gli elettori siciliani, non votando più per il PD e, in particolare, non votando più i candidati di questo Partito che si riconoscono in Renzi. E non votando, alla Regione, per Crocetta e per i suoi accoliti (non è certo un caso se Crocetta, il senatore Giuseppe Lumia e tutta la ‘banda’ siano passati, armi e bagagli, con Renzi: tra massacratori sociali si intendono).

La verità è che, alle prossime elezioni i cittadini dovrebbero verificare i voti, seggio per seggio, perché i siciliani non hanno proprio motivo per sostenere due personaggi che stanno impoverendo la Sicilia e i siciliani. Ma le elezioni vanno seguite passo dopo passo, con riferimento, soprattutto, alle operazioni di scrutinio.

Detto questo, la Tasi è una tassa odiosa e, pur convenendo con Ingrillì che la responsabilità è, in primo luogo del Governo Renzi, non si possono costringere le famiglie e le imprese di Palermo già allo stremo a pagare una nuova tassa.

Il nostro augurio è che, stasera, il Consiglio comunale bocci la Tasi. Che, diciamolo, non serve per i servizi alla città di Palermo – servizi che pubblici che, in buona parte, fanno letteralmente schifo – ma per pagare i dipendenti della Gesip.

Ebbene, questi lavoratori debbono essere pagati dallo Stato e non dalle famiglie e dalle imprese di Palermo.


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