Per la prima volta in questa legislatura l'ala 'inciucista' del movimento 5 stelle a sala d'ercole sembra in difficolta'. Sembra che i parlamentari non ne vorrebbero piu' sapere di accordi con crocetta e lumia. Perche' pensano - e hanno ragione - che questa volta perderebbero definitivamente la faccia!
Inciucio o non inciucio? Il dilemma amletico dei grillini dell’Ars
PER LA PRIMA VOLTA IN QUESTA LEGISLATURA L’ALA ‘INCIUCISTA’ DEL MOVIMENTO 5 STELLE A SALA D’ERCOLE SEMBRA IN DIFFICOLTA’. SEMBRA CHE I PARLAMENTARI NON NE VORREBBERO PIU’ SAPERE DI ACCORDI CON CROCETTA E LUMIA. PERCHE’ PENSANO – E HANNO RAGIONE – CHE QUESTA VOLTA PERDEREBBERO DEFINITIVAMENTE LA FACCIA!
Si racconta che per alcuni parlamentari grillini dell’Ars la scoperta dell’ultimo atto di ‘eroico ascarismo’ del presidente della Regione, Rosario Crocetta – parliamo dell’accordo romano con il quale il governatore dell’Isola ha venduto per un piatto di lenticchie l’Autonomia siciliana al Governo Renzi – è stato vissuto come una liberazione. Quando l’incredibile storia del Governo Crocetta che rinuncia al contenzioso per svariati miliardi di euro in cambio 550 milioni di euro è venuta ufficialmente fuori, il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle ha diramato un comunicato in cui, oltre a stigmatizzare l’ascarismo del Governo, è tornato a chiedere le dimissioni del presidente della Regione. (sopra, a destra, il ‘prezzo’ dell’accordo siglato tra il Governo Crocetta e il Governo Renzi…)
Dietro questo comunicato c’è la vittoria – che però potrebbe essere solo momentanea – dell’ala grillina seria, fatta da parlamentari che non ne vogliono sapere di accordi, più o meno velati, con il Governo Crocetta. Ma accanto all’ala dei grillini che operano per un’opposizione alla Giunta regionale ce n’è un’altra, come dire?, ‘inciucista’ che lavora, ancora una volta, per fare da stampella al Governo.
La storia di questi diciannove mesi di legislatura, all’Ars, è nota. L’atteggiamento dei grillini, rispetto al Governo Crocetta, è palindromo: ora sì, ora no, ora sì, ora no…
Non mancano le leggi proposte dal Governo e votate dal gruppo parlamentare grillino. Alcune sbagliate, se non dannose. Come la legge che ha istituito i Consorzi di Comuni – in palese violazione dello Statuto siciliano – e le Aree-Città metropolitane. Una legge monca, fallita in partenza, che per la parte che è in vigore raccoglie dinieghi su dinieghi. Una legge inutile. Che i grillini hanno votato per fare il solito favore al Governo Crocetta.
Oggi lo scenario si ripete. Da qualche settimana l’ala grillina ‘inciucista’ è al lavoro, d’intesa con il Governo Crocetta. Obiettivo: trovare il voti per la terza finanziaria. Un provvedimento che potrà essere approvato – nella versione del Governo Crocetta – solo con l’aiuto dei 14 deputati grillini. Proviamo a raccontare perché.
Succede che il PD è spaccato. Con i cuperliani – che a Sala d’Ercole dovrebbero essere tra otto e nove (i numeri ‘ballano’ in questi casi) – messi di traverso.
Crocetta e il senatore Giuseppe Lumia, da parte loro, sono al lavoro da tempo per trovare i voti a Sala d’Ercole. E al lavoro è anche Davide Faraone che, nonostante la sua prosopopea di ‘colonnello’ di Renzi in Sicilia, a Sala d’Ercole conta quanto il due di coppe con la briscola a denari. Con loro c’è anche Totò Cardinale da Mussomeli, che da tempo, finge per conto del PD, lavora per la ‘causa’ crocettiana.
Crocetta e Lumia – come riferiamo in altra parte del giornale – hanno rimesso in pista il Megafono, una sorta di Movimento per allocchi che presidente e senatore tirano fuori ogni qual volta hanno problemi con il PD. Una sorta di ricatto a corrente alternata, tipo luci dell’albero di Natale, che però, ormai, non fa più paura a nessuno (soprattutto dopo il flop di Michela Stancheris alle elezioni europee: la prova che i ‘lanzichenecchi’ raccolti da Crocetta, Lumia e Cardinale all’Ars di voti ne hanno pochi: e ne avranno sempre meno).
Totò Cardinale, da parte sua, ha interessi che coincidono con quelli di Lumia. Totò da Mussomeli sa che, al prossimo ‘giro’ (leggere elezioni politiche nazionali), la sua figlioletta verrà ‘sbarellata’ dalla lista del PD dopo le due legislature canoniche. Dunque cerca ‘spazi’ nuovi per la ‘famiglia’.
Da qui l’accordo tra lo stesso Totò e i ‘disperati’ del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano e company che, dopo il risultato delle elezioni europee – con il 4 per cento raggiunto grazie al ‘Premio speciale Ministero degli Interni’ (cosa che il nostro giornale ha scritto due mesi prima delle stesse elezioni europee) – hanno capito che, da soli, non hanno dove andare.
Con Totò e Angelino, ovviamente, c’è anche l’Udc. Solo che, a Sala d’Ercole, non è detto che i deputati dell’Udc seguano le indicazioni del leader di questo Partito, Giampiero D’Alia (per inciso, non è nemmeno detto che D’Alia sia particolarmente felice del Governo Crocetta: tutt’altro, secondo noi…).
Ma se l’accordo tra Totò da Mussomeli, Angelino da Girgenti e Udc potrebbe funzionare su uno scenario nazionale (magari con l’innesto di altri transfughi dal pianeta berlusconiano ormai in disfacimento, forse anche perché sotto il gioco del gruppo di Bilderberg, versione italiana), non sembra invece sortire effetti positivi all’Ars.
Infatti, nonostante gli sforzi di Crocetta, Lumia, Cardinale, Faraone e di Nino D’Asero, capogruppo del Nuovo centrodestra all’Ars, i 46 voti per la finanziaria atto terzo a Sala d’Ercole non sembrano essere sicuri. Sullo sfondo, infatti, si profila uno stravolgimento della finanziaria atto terzo. Cosa, questa, che manderebbe in tilt i delicati equilibri di potere del Governo Crocetta.
Ovviamente, tutti dicono sì a Crocetta, Lumia e Faraone. Poi, però, all’affacciata, Dio solo sa quello che potrebbe succedere…
Ancora più incasinato è Nino D’Asero, che sconta molte difficoltà a convincere i suoi a votare per il Governo. In realtà, D’Asero, all’Ars, è il capogruppo di se stesso. I suoi compagni di Partito gli dicono sì, poi, però… (si nni stanno futtennu, direbbero a Catania…)
Da qui il pressing di Crocetta e Lumia sui grillini. Co i 14 voti del Movimento 5 Stelle, Crocetta, Lumia, Faraone, D’Asero e Totò Cardinale potrebbero fare a meno dei voti del PD e dei possibili ‘tradimenti’.
Riusciranno a convincere i grillini a ‘suicidarsi’? Parliamo, ovviamente, di suicidio politico. Perché se i parlamentari del Movimento 5 Stelle, anche questa volta, faranno da ‘sgabello’ al Governo perderanno definitivamente la faccia.
Al di là dei ‘nobili obiettivi’ messi in giro dagli ‘inciucisti’ del Movimento 5 Stelle, infatti, in questo passaggio politico e parlamentare i deputati grillini si giocano tutta la loro credibilità politica. E il lavoro – in buona parte ottimo – che hanno sviluppato fino ad oggi nel territorio. Un’opposizione seria, senza sconti – e soprattutto senza mediazioni consociative – rilancerebbe i grillini siciliani.
Si dice che anche l’attacco a freddo di Beppe Grillo sui fondi europei sarebbe stato, in realtà, un messaggio in codice ai suoi. Della serie: basta con gli inciuci in Sicilia! Non a caso Crocetta ha replicato piccato alla sparata di Grillo, che non lo aiuta di certo nella ricerca dei voti grillini per la finanziaria atto terzo.
Vedremo quello che succederà nei prossimi giorni. Tenendo conto che, a causa degli accordi con il Governo Crocetta, il Movimento 5 Stelle dell’Ars ha già lasciato sul campo la riforma dell’acqua da privata a pubblica: disegno di legge – questo sembra l’accordo non scritto ma, di fatto, operativo – che non andrà mai in discussione a Sala d’Ercole in questa legislatura.
Per quello che si racconta, questa volta sembra che l’ala ‘inciucista’ dei grillini dell’Ars sia in difficoltà. Sarà così? Noi ce l’auguriamo.
Vero è che i grillini hanno ottenuto la circolare che blocca la sanatoria edilizia nelle aree vincolate (i grillini celebreranno questa vittoria martedì prossimo in una conferenza stampa convocata a Palermo, in una conferenza stampa a Palazzo reale).
Ma questo non giustificherebbe certo un nuovo ‘succhiotto’ al Governo Crocetta…