«È emersa la necessità di effettuare ulteriori accertamenti tecnici e strumentali», così dicono i vigili del fuoco che si sono occupati dei sopralluoghi all’aeroporto di Catania, dopo l’incendio di domenica sera, per tutta la giornata di ieri. Insieme ai pompieri, anche il personale del nucleo investigativo antincendi (Nia) della direzione regionale dei vigili del fuoco per la Sicilia. Le verifiche si sono concentrate nei locali interessati dall’incendio. Ma quanto fatto finora, non è ancora sufficiente a stabilire le cause precise (l’ipotesi più accreditata, al momento, sarebbe quella di un corto circuito partito da un condizionatore) che hanno innescato il rogo e per chiarire tutti i dubbi della procura che ha già aperto un’inchiesta per incendio doloso o colposo. Da ieri sotto osservazione c’è il funzionamento del sistema antincendio all’interno della struttura dell’aeroporto. «Gli ulteriori accertamenti continueranno – aggiungono dal comando provinciale dei vigili del fuoco – di concerto con la procura, la prefettura e l’ente gestore». Ovvero la Sac. Intanto, il terminal A non riaprirà, come era stato precedentemente previsto in un primo momento, alle 14 di oggi.
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