Pietro Tolomeo, dirigente generale del Corpo Forestale della Regione siciliana è amareggiato. Le accuse di Pino Apprendi, che ha chiesto le sue dimissioni, proprio non le manda giù. Il parlamentare di Sala dErcole del Pd – che in materia di incendi è piuttosto competente, visto che nella vita fa il Vigile del Fuoco – ha affermato a chiare lettere che nei giorni scorsi, quando la Sicilia è stata colpita un unandata di Scirocco accompagnata da incendi, la Regione, o meglio, il Corpo Forestale è stato governato male.
Apprendi, nelle sue critiche, è stato chirurgico: ha precisato che gli operai forestali che si occupano di attività antincendio hanno lavorato bene. Mentre a lavorare male sarebbe stato il dirigente generale, Tolomeo.
Apprendi è un parlamentare – dice Tolomeo – e dovrebbe conoscere il funzionamento della Regione. Gli chiedo: quali sarebbero state le carenze?.
Tolomeo (foto a sinistra tratta da qds.it) ricorda il grande numero di incendi che, nei giorni scorsi, hanno funestato la Sicilia. Il Corpo Forestale – dice il dirigente generale – è stato in prima fila a fronteggiare queste emergenze. Noi non ci rimproveriamo niente.
Ci racconta di un tg dove – mentre gli incendi divampavano nella nostra Isola – si parlava di una riunione con Vigili del Fuoco e Protezione civile. A un certo punto – racconta Tolomeo – si dice: poi sono arrivati gli uomini del Corpo Forestale. Così, come se fossimo arrivati dopo. Invece eravamo arrivati prima. Perché mentre era in coso la riunione i nostri uomini erano già a lottare tra le fiamme. La solita storia.
Vorrei chiarire – aggiunge il dirigente generale – che a spegnere gli incendi, in Sicilia, ci sono 7 mila addetti che operano in quattro turni in servizio H 24 e non 27 mila.
In questo dobbiamo dare ragione al dottore Tolomeo, perché da luglio ad oggi, su alcuni quotidiani nazionali – complici anche le dichiarazioni improvvide di qualche politico siciliano un po improvvisato – abbiamo più volte letto degli sprechi di 27 mila operai della Forestale siciliana che non sanno spegnere gli incendi. Quando, invece, sono 7 mila e, per giunta, con tre mesi di stipendi arretrati.
Questo giornale ha più volte scritto che la lotta agli incendi si fa anche con la prevenzione. E che questanno, a causa di una gestione dissennata del bilancio regionale, le risorse finanziarie per il settore sono state appostate in ritardo (supponiamo per non ritardare i pagamenti alle numerose clientele della politica).
Ma un conto è criticare un Governo e una politica di incapaci, mentre altra e ben diversa cosa è prendersela con i lavoratori del settore che questanno, in due casi, per spegnere gli incendi, ci hanno rimesso la vita.
Tolomeo ci spiega che i 7 mila addetti alle attività antincendio – che sono operai – lavorano 4 mesi allanno, dai primi di giugno al 15 ottobre. Nei restanti periodi dellanno il servizio è assicurato da 200 addetti. Non sono pochi per una regione come la Sicilia?
Parliamo dei viali parafuoco. Tolomeo ci spiega che solo il 30 per cento circa dei viali parafuoco è di competenza dellAzienda foreste demaniali, che oggi è un altro dipartimento della Regione (un tempo dipendeva dalla terza direzione dellormai ex assessorato allAgricoltura).
In pratica, su circa 500 mila ettari di boschi, lAzienda foreste opera su 180 mila ettari circa di boschi. La restante parte è di competenza dei privati e degli Enti locali.
Tolomeo ci dice che, questanno, la superficie siciliana percorsa da incendi, tra aree boscate e macchia mediterranea, è stata pari a circa 12 mila ettari. E aggiunge che dall’inizio della campagna antincendio ad oggi il Corpo Forestale ha effettuato 12 mila interventi.
“Ripeto – ci dice Tolomeo – noi non ci rimproveriamo niente. Il nostro impegno è stato costante”. (sopra, Pino Apprendi)
Chiediamo al dirigente generale del Corpo Forestale se ha maturato un’idea sull’origine degli incendi.
“Dare numeri così sempre un rischio”, ci risponde. Ammettendo, comunque, che una parte consistente degli incendi che quest’anno sono stati registrati in Sicilia sono di origine dolosa.
I numeri ancora non ci sono. Anche se a noi risulta che il 65 per cento circa degli incendi sarebbe di origine dolosa, mentre il restante 35 per cento di origine colposa.
Non ci accodiamo ai luoghi comuni che vedono tra i piromani gli operai della Forestale: a noi queste sono sempre sembrati luoghi comuni.
“Tra l’altro – ci ricorda Tolomeo – in mezzo al fuoco ci vanno gli operai della Forestale. Rischiando la vita. E qualche volta morendo. Che interesse avrebbero ad appiccare gli incendi?”.
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