Dopo la giornata infernale segnata dai roghi in Sicilia lo scorso 16 giugno e in particolare la provincia di Palermo, due studenti di Giurisprudenza del capoluogo siciliano hanno voluto dire la loro in tre luoghi simbolo della città. Guarda le foto
Incendi, striscioni nei luoghi simbolo della città Studenti: «La Sicilia è casa nostra, non si brucia!»
Dopo la giornata infernale di incendi del 16 giugno scorso in Sicilia e in particolare la provincia di Palermo, due studenti di Giurisprudenza del capoluogo siciliano hanno voluto dire la loro con uno striscione. «In risposta all’aggressione subita dalla nostra terra e da tutti quelli che la amano e la vivono, lanciamo un contrattacco immediato, non violento e pacifico in onore di chi difende ogni giorno quest’isola. Svegliamoci, rinasciamo, amiamo e difendiamo ogni giorno la nostra terra». Questo si legge sui profili Facebook di Andrea Russo e Giuseppe Verrigno, i due ragazzi autori del messaggio, che hanno portato in giro per Palermo uno striscione di stoffa con la frase «La Sicilia è casa nostra e non si brucia!».
«Siamo due semplici studenti che hanno a cuore la propria terra – affermano Verrigno e Russo – e hanno voluto mandare un messaggio, senza però che sia riconducibile ad alcuna bandiera politica». Questi striscioni sono stati affissi nei punti più rappresentativi di Palermo, la Cattedrale, il Teatro Massimo e il Teatro Politeama, per Secondo i due studenti è la politica è tra i principali colpevoli di tutto ciò: «La gestione delle risorse naturali in questa nostra isola – denunciano – è stata male amministrata e sfruttata per interessi personalistici, anche con lo scambio di voti. Della bellezza della nostra terra, invece, potemmo vivere se riuscissimo a gestirla bene; per questo lo slogan di La Sicilia è casa nostra e non si brucia! richiama cosa nostra per assonanza e vi si contrappone: vorremmo che la gente capisse che la terra è di tutti noi, dobbiamo sempre averla a cuore e non solo quando veniamo colpiti in prima persona».