IL PRESIDENTE AMMETTE CHE, OSSERVANDO IL TREND DECRESCENTE, QUALCUNO – DI CERTO MOLTO ‘INTELLIGENTE’ – HA PENSATO DI POTER RISPARMIARE ALCUNI MILIONI DI EURO. COSI’, PER ‘RISPARMIARE’, NON SONO STATI EFFETTUATI GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI NEI BOSCHI. COMPLIMENTI!
di Paolo Luparello
Come ho avuto modo di scrivere la questione forestale, a differenza delle tante altre questioni affrontate, male, dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, non è destinata a passare sotto silenzio o a essere considerata una questione da addetti ai lavori come nel caso della formazione professionale.
La questione forestale è anche una questione sociale legata alle decine di migliaia di operai che vengono impiegati nel settore, ma è soprattutto una questione che attiene alla frane e alla difesa del territorio. Un territorio manutenuto sul quale vegeta una copertura forestale curata è una componente fondamentale dell’ambiente e oltre a costituire godimento per le popolazioni e per i turisti è anche una tutela dal dissesto idrogeologico (migliore regolazione del ciclo dell’acqua, difesa dall’interrimento degli invasi, mitigazione dei fenomeni franosi, e altro ancora).
Quella che quindi era una necessaria attività della quale non poteva non farsi carico l’Amministrazione regionale è stata trasformata dai politicanti regionali in una ‘macchina’ elettorale che con il tempo si è ingigantita nel numero e nei costi (sempre più operai e sempre più giornate procapite, senza dimenticare il tornaconto, previsto per legge, dei funzionari del settore chiamati a redigere le perizie per la realizzazione degli interventi di tutela e di prevenzione).
Sul fatto che in tempi di crisi per l’intera ‘macchina’ del sistema forestale si sarebbero dovuti adottare degli interventi di dimagrimento non ci sono dubbi, ma di qui a decretarne il pressoché azzeramento ne corre.
Da qui le mie critiche a un Governo che sembrava essersi dimostrato incapace e inefficiente. Mi sbagliavo, il Governo non è stato né incapace, né inefficiente: è stato peggiore ancora!
A leggere tutti gli articoli e le testimonianze che in questi giorni hanno riempito pagine di giornali, sia di carta sia online, il presidente Crocetta non ci deve aver visto più e ha preso carta e penna (o l’ha fatta prendere a qualcuno) e nel suo stile inconfondibile ha scritto una lettera aperta che è stata pubblicata almeno da due quotidiani online:
“Gli incendi? Sono dolosi La politica abbandoni i privilegi”. Incendi, i dubbi di Crocetta: “Strano che Sicilia bruci quando mancano aerei”.
I toni della lettera sono da non credere, in quanto vengono messe insieme argomentazioni che danno esattamente l’idea di cosa sia un volo pindarico, pur di distrarre l’attenzione dei lettori dal vero problema.
Ma quello che forse è sfuggito al presidente è che la lettera sembra costituire una piena ammissione delle proprie responsabilità in ciò che non ha funzionato in questi giorni: e cioè che la mancata allocazione delle risorse necessarie per far fronte alla questione forestale ha determinato il verificarsi di ciò al quale abbiamo assistito, che probabilmente si sarebbe verificato egualmente, ma in misura più contenuta se la ‘macchina’ organizzativa forestale avesse potuto funzionare come nel passato.
Dalle parole del presidente sembra invece dedursi che, siccome qualcuno deve aver fatto due conti e ritenendo che gli incendi avrebbero seguito un trend decrescente, si sarebbero potuti risparmiare alcuni milioni di euro!
Come se tutto il problema potesse essere il noleggio dei mezzi aerei e non nel mancato intervento di centinaia di migliaia di giornate lavorative nei territori forestali che annualmente disinnescano le migliaia di tonnellate di vegetazione che devono essere rimosse per sottrarle al rischio del fuoco, visto che la vegetazione ha la pessima abitudine di crescere sempre!
Se il presidente voleva cavarsi d’impaccio temo che non ci sia riuscito, perché questa faccenda potrà trasformarsi in un boomerang. Ancora ci aspettano almeno tre mesi di estate durante i quali dobbiamo pregare che non si ripetano i venti sciroccali di questi giorni. In fondo siamo in Sicilia!
Un’ultima annotazione. Quando il presidente non ha più argomenti calcia la palla in tribuna
Fuor di metafora: lui lotta la mafia e chi pretende di distrarlo da questo compito per qualche incendio qua e là proprio antimafioso non è
Secondo lui, che invece fa una descrizione del clima siciliano che certamente toglierà ogni dubbio agli investitori extraregionali sul dove andare a investire
“Le città della regione sono devastate continuamente da incendi di auto, negozi, laboratori, attentati agli amministratori
Il presidente ne sa sicuramente più di noi!
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