«È la fine di un percorso iniziato molti anni fa». L’ospedale San Marco, a Catania, si dota di un nuovo Pronto soccorso. Un traguardo a cui si arriva dopo gli annunci fatti in questi anni e che adesso con «la pressione ospedaliera dei degenti Covid diminuita grazie ai vaccini, la struttura si è potuta inaugurare». Gaetano Sirna, direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria policlinico Rodolico-San Marco Gaetano, nel commentare il taglio del nastro per la nuova struttura che sorgerà nel quartiere di Librino, annuncia pure l’assunzione di 100 nuovi infermieri. «Alcuni erano emigrati an Nord, adesso fanno parte del nostro personale – afferma Sirna – Sono giovanissimi, hanno portato una ventata d’entusiasmo».
L’inaugurazione del Pronto soccorso al San Marco arriva dopo quelle di Acireale e Giarre avvenute nei mesi scorsi. In tutte queste occasioni importanti per implementare il patrimonio delle strutture sanitarie nei nosocomi del Catanese è stato presente l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, che anche oggi rivendica il lavoro svolto fino a oggi. «Si pensava che l’ospedale potesse rimanere una cattedrale nel deserto, ma così non è stato – afferma Razza – Stiamo parlando di una struttura strategica per la posizione: è vicino sia all’autostrada che all’aeroporto. Stiamo portando avanti un lavoro importante in tutta la Sicilia». E se da un lato l’assessore della giunta guidata dal presidente Nello Musumeci sottolinea i passi avanti, dall’altro non è mancato chi, tra cittadini e politici, ha imputato alla Regione la responsabilità sulla mancanza di alcune strutture sanitarie in diversi territori dell’Isola. L’ultimo fatto che ha interessato le cronache in ordine di tempo è stata la morte di un neonato dato alla luce da una donna nella strada che da Mistretta porta all’ospedale di Patti, lungo l’autostrada Messina-Palermo.
«Qualcuno, per questo fatto, ha imputato responsabilità alla Regione – prosegue Razza – Io lo considero sciacallaggio. Si parla tanto di punti nascite in quella zona: ieri ho potuto dimostrare che la deroga del punto nascite non è stata concessa dal comitato del percorso nascite nazionale. Credo che non soltanto bisogna parlare dei punti nascita ma bisogna poi pensare a metterli in sicurezza. I fatti di cronaca sono importanti perché scuotono l’opinione pubblica, ma poi bisogna saperli inquadrare nei singoli contesti e risalire a chi competono le reali responsabilità». Rodolico San Marco in questi mesi di emergenza Covid è stato anche un punto di assistenza per 2500 degenti e un punto nascita per 4500 bambini. «Oltre alla provincia di Catania, stiamo lavorando anche per implementare la struttura ospedaliera a Messina, al Civico di Palermo, all’ospedale Cervello – conclude Razza – Non c’è territorio della Sicilia che non sia interessato da un miglioramento o da una ricostruzione edilizia».
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