«La situazione delle finanze locali è molto complessa: un numero così alto di Comuni in dissesto e pre-dissesto rappresenta una grande emergenza, con relative difficoltà a erogare servizi fondamentali per i cittadini come scuola e trasporti». Non la tocca piano il presidente nazionale Anci, Gaetano Manfredi, all’hotel San Paolo Palace di Palermo, che ha ospitato […]
Amenta e Pilato
In Sicilia, quasi metà dei Comuni commissariati per mancata approvazione del bilancio. Anci: «Caso unico in Italia»
«La situazione delle finanze locali è molto complessa: un numero così alto di Comuni in dissesto e pre-dissesto rappresenta una grande emergenza, con relative difficoltà a erogare servizi fondamentali per i cittadini come scuola e trasporti». Non la tocca piano il presidente nazionale Anci, Gaetano Manfredi, all’hotel San Paolo Palace di Palermo, che ha ospitato l’assemblea dei Comuni siciliani. «È molto importante avviare un percorso che favorisca l’equilibrio finanziario dei Comuni – sottolinea ancora Manfredi-, lavorando su alcuni temi che hanno grande rilevanza a livello nazionale e che in Sicilia trovano un’emergenza particolare: riscossione, trasferimenti e personale. Da parte nostra c’è grande impegno per aiutare i Comuni siciliani a ritrovare equilibrio». La questione del personale degli enti locali è la protagonista della giornata: particolarmente rilevante, infatti, per la Sicilia, a causa della difficoltà a trovare professionalità adeguate a fronteggiare i problemi emergenti. Ma non di certo l’unico dei problemi lamentati dai sindaci siciliani.
«La Sicilia – riferisce Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia – è oggi la regione con il più alto numero di Comuni in crisi finanziaria. Secondo gli ultimi dati della Corte dei Conti sono 179 i Comuni commissariati per mancata approvazione del bilancio di previsione. Parliamo del 45 per cento del totale dei Comuni siciliani. A ciò si aggiunge la crescita costante degli enti in dissesto e predissesto: una condizione strutturale che fa della Sicilia un caso unico in Italia. Sul piano finanziario, i Comuni subiscono simultaneamente tagli ai trasferimenti statali, aggravati da nuovi obblighi di accantonamento per il 2025, ma anche tagli ai trasferimenti regionali, che colpiscono soprattutto i Comuni più fragili. A questo si aggiungono un aumento generalizzato dei costi dovuto all’inflazione, in particolare per energia, assistenza scolastica, servizi pubblici locali e, non ultimo, gli aumenti contrattuali nel terzo settore e nel comparto dei servizi alla persona, che ricadono direttamente sui bilanci comunali».
Sul tema dei bilanci e, in generale, dei conti comunali è stata avviata una collaborazione con la Corte dei Conti regionale, che dovrebbe monitorare e aiutare i Comuni in difficoltà: «La sezione di controllo, per essere più incisiva, sta operando sul territorio attraverso protocolli di intesa e, su questo fronte, l’Associazione dei comuni siciliani ha sempre reclamato un metodo collaborativo, anche attraverso il monitoraggio finanziario su base preventiva – afferma Salvatore Pilato, presidente della sezione di controllo per la Regione siciliana della Corte dei Conti – Sono stati raggiunti risultati importanti, che ci spingono a continuare questa collaborazione con entusiasmo e fiducia».