In Sicilia chiusi tutti gli impianti sciistici Etna Nord, si lavora per aprire domani

Fa freddo e la neve è arrivata anche sulle nostre montagne, ma per gli appassionati siciliani non c’è niente da fare: nell’isola non si scia. Impianti chiusi sull’Etna, così come sulle Madonie, a Piano Battaglia, l’unica stazione sciistica della Sicilia Occidentale. Ma se sul vulcano le strutture sono quasi pronte e manca la neve, dall’altra parte dell’isola una spessa coltre bianca ha coperto le piste, ma impianti e rifugi sono chiusi da 5 anni, in attesa di essere adeguati. Risultato? Per sciare è necessario fare le valigie e prenotare un biglietto per le Dolomiti.

Se a Nicolosi resta da sciogliere il nodo della convenzione scaduta tra il Comune e la Funivia dell’Etna per tre impianti che di fatto blocca anche gli altri, sull’Etna esembrerebbe il versante Nord, Linguaglossa-Piano Provenzana, quello più vicino all’apertura. «Stiamo provando a rendere operativa almeno la seggiovia, potremmo farcela per mercoledì 4 gennaio», spiegano i gestori dell’impianto. Il vento degli ultimi giorni ha portato via la neve accumulata e gli operai stanno lavorando sulle piste per coprire le zone più scoperte. Rimarranno sicuramente chiusi, in ogni caso, l’anfiteatro e la pista di monte Conca. I continui rinvii – nei giorni scorsi si era parlato di una possibile apertura tra ieri e oggi – hanno reso spasmodica l’attesa degli appassionati. Proteste e lamentale viaggiano sul web.

«Sia Nicolosi che Linguaglossa non apriranno neanche per l’epifania – scrive Tonino sulla pagina Facebook di Etnasci, il portale più frequentato dagli aspiranti sciatori e snowboarder – Dicono che servono ancora 70 centimetri di neve da una parte e un metro e mezzo dall’altra, quindi rassegnamoci». La sua fonte sarebbe il personale della funivia dell’Etna. Gli risponde subito Nunzio, direttamente dalla pista Nord: «Qualcosa si poteva sfruttare – sostiene – Il personale, solo due addetti, è impegnato a pulire le seggiovie». Per molti, la soluzione sembra essere una soltanto: comprare le racchette da neve e rinunciare agli sci.

Il 30 dicembre scorso si è chiusa la fase promozionale di sottoscrizione degli abbonamenti stagionali. Costi: 210 euro per uno dei due versanti, 230 euro se si vuole un abbonamento sia a Piano Provenzana che a Nicolosi. La tariffa giornaliera per la sola funivia è di 28 euro, mentre non sono stati ancora comunicati i prezzi per lo ski pass giornaliero. L’anno scorso il biglietto costava 23,40 euro. Mistero che ha provocato ulteriori proteste tra gli sciatori. «È una cosa fuori dal mondo non sapere quanto costa il giornaliero, visto che ognuno di noi dovrebbe farsi i conti e vedere se conviene o meno abbonarsi», scrive Salvo ancora sul forum di Etnasci. Ma c’è anche chi all’abbonamento ha rinunciato. «C’è ancora qualcuno che fa l’abbonamento stagionale – chiede ironicamente Sandro – Meglio aspettare la pensione per farlo».

Nel frattempo, dall’altra parte della Sicilia, nascono comitati e associazioni per protestare contro la chiusura degli impianti di Piano Battaglia, nelle Madonie. In questo caso la neve sulle piste è caduta abbondante, ma gli impianti di risalita sono inadeguati e rimangono chiusi da cinque anni. La responsabilità degli interventi spetta alla provincia di Palermo, che rinvia da tempo qualcunque decisione. Così i rifugi chiudono, i ristoratori scappano, mentre i turisti sono diventati una specie in via d’estinzione. E un intero comprensorio ne risente. L’ultima novità? La gara d’appalto – bandita la settimana scorsa, in netto ritardo rispetto agli anni precedenti – per l’utilizzo dell’unica struttura agibile, il camposcuola per i bambini con annesso tapis roulant, è andata deserta.

Insomma, con o senza neve, nell’isola non si scia. Paradossi di Sicilia.

[Foto di Gnuckx]

Salvo Catalano

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