In margine al dibattito: la questione di Piazza Dante

L’adunanza per discutere i programmi dei candidati alla carica di rettore, che ha visto per la prima volta riuniti insieme nell’auditorium “Giancarlo De Carlo” i docenti delle tre facoltà di Lettere, di Lingue e di Scienze della formazione, non ha fatto registrare interventi di rilievo. Nel silenzio dei docenti sono stati i tre presidi di facoltà a monopolizzare il dibattito, sotto forma di domande ai candidati. Far West del parcheggio, attribuzione di nuovi spazi alle facoltà, costi di gestione dell’ex Monastero dei Benedettini: questi i temi emersi prepotentemente. Ed affrontarli ormai si deve, a compimento del restauro del complesso delle Verginelle, in vista dello sbarco dei cinquemila studenti di Scienze della formazione che contribuirà a rendere l’area di piazza Dante sempre più ingovernabile.

Poco prima, l’assemblea era stata “gelata” da una gaffe del prof. Licata, che aveva ipotizzato – quale contributo alla soluzione dei problemi del traffico – uno spostamento della facoltà di Lingue, definito “corso di laurea in Lingue”, nei locali di via Androne, quando, in seguito al completamento delle “Torri biologiche”, il corso di laurea in Scienze biologiche verrà trasferito alla Cittadella. Ma il Rettore in carica si è affrettato a correggerlo, definendo con una battuta una simile soluzione “il sogno del preside Iachello”. Mentre il professor Recca ha tenuto a precisare che, rimanendo svegli, i Benedettini sono sede della facoltà di Lettere e della facoltà di Lingue e che, in un futuro che non è affatto immediato, i nuovi spazi resi disponibili in via Androne verranno assegnati ad entrambe.

Il professor Licata ha provato a recuperare indicando l’area dell’ex deposito AMT di via Plebiscito come possibile soluzione alla questione del parcheggio. La preside di Scienze della formazione, da parte sua, ha informato di stare prendendo in considerazione l’ipotesi di convenzioni (molto onerose) con autorimesse private. Né poteva mancare l’intervento della candidata architetto. La professoressa Zaira Dato ha osservato che non ci si può limitare al reperimento di qualche area di parcheggio e che, con ventimila studenti concentrati in una delle aree più dense del centro storico, si tratta di un problema cittadino che andrebbe affrontato con la dovuta competenza e risolutezza, anche come “questione di civiltà”.

I presidi di Lettere e di Lingue, professori Iachello e Famoso, hanno posto la questione degli onerosi costi di gestione dell’immenso complesso dell’ex Monastero, che attualmente gravano sul bilancio delle due facoltà. Lo studente Antonino Currao, di Scienze della formazione, si è incaricato di sottolineare l’urgenza di una mensa nel centro storico.


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