L'immagine, immortalata qualche giorno fa da Enrico Lo Cicero e postata su Facebook, è diventata subito virale, ottenendo oltre 500 like e quasi tremila condivisioni in pochissimo tempo. «All'inizio sono rimasto stupito, poi ho provato un sentimento di tenerezza»
In giro sulla lapa seduti su due sedie «Una di quelle magie dei palermitani»
«Dopo questa, io nella vita ho visto tutto». Non ha torto, in effetti, l’autore di uno scatto che, una volta postato su Facebook, è diventato virale in pochissimo tempo, aggiudicandosi oltre 500 like e quasi tremila condivisioni. L’immagine, in effetti, è piuttosto inusuale: immortala un uomo e una donna seduti su due sedie che sembrano uscite da una scuola elementare. I due, però, non si trovano fra i banchi di un istituto scolastico, ma a bordo di una lapa incolonnata nel traffico palermitano.
«La foto è stata scattata al porticciolo della Cala intorno alle 10.30, un orario in cui in città c’è in genere un bel po’ di traffico», racconta a MeridioNews Enrico Lo Cicero, autore dello scatto che da giorni sta tenendo banco sulle piattaforme social. «Mi ha suscitato un mix di pensieri: all’inizio sono rimasto stupito, non è una cosa che si vede tutti i giorni. Subito dopo ho provato quasi una sensazione di tenerezza, ho pensato al mezzo di locomozione e al fatto che quelle persone che stavo guardando con tanta curiosità si erano dovute attrezzare per poterci viaggiare in quattro. Ho pensato che forse si trattava di gente che non se la passa troppo bene».
Dopo lo stupore, quindi, è subentrato questo un sentimento inaspettato e di forte empatia. Ma c’è stato spazio anche per una riflessione finale più ampia da parte del giovane autore dello scatto: «Ho pensato all’ingegno – spiega lui -. Noi palermitani siamo capaci di fare davvero delle magie. Abbiamo una sorta di talento che ci appartiene, forse caratteristico dei ceti meno elevati, e che trasuda una certa malinconia. Ma sa strappare sempre un sorriso. Noi palermitani tiriamo fuori questo ingegno proprio in situazioni come questa, un po’ estreme, una cosa molto bella e su cui riflettere».