Da un mese sui banchi di Palazzo degli elefanti c'è la nuova normativa sulla cartellonistica. Ma a mancare, durante le fasi di votazione, anche ieri è stato il numero minimo dei consiglieri. Dopo il suggerimento dell'assessore al ramo di anteporvi altri due argomenti. Nonostante l'urgenza dell'atto
Impianti pubblicitari, Consiglio rimanda voto Maggioranza sfilacciata, oggi si torna in aula
C’è l’ennesimo stop del consiglio comunale di Catania sulla votazione del regolamento per la cartellonistica pubblicitaria. La delibera, in trattazione da quasi un mese a Palazzo degli elefanti, ieri ha subito l’ennesimo rinvio per la mancanza del numero legale dei consiglieri. Una mossa strategica, quella di una parte dei componenti dell’aula consiliare, per cercare di guadagnare altro tempo su una regolamentazione che la città e gli operatori interessati aspettano da quasi dieci anni. Lo stralcio della futura normativa sugli impianti pubblicitari conterrebbe alcuni emendamenti che fanno temere all’amministrazione comunale ricorsi da parte di ditte scontente del documento stilato, lo stesso che l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando considera pronto dallo scorso mese di dicembre. Ed è proprio il componente della giunta di Enzo Bianco, che nella riunione di ieri ha dovuto assistere a una presenza sfilacciata della maggioranza, a suggerire all’aula di anteporre alla delibera sugli impianti di pubblicità altri due ordini del giorno. «L’amministrazione ritiene prioritario votare prima i documenti che determinano le nuove aliquote Imu e Tasi», spiega Girlando.
Non si lascia sfuggire l’occasione di mostrare la sua fedeltà all’amministrazione il capogruppo del partito Con Bianco per Catania Alessandro Porto, che chiede di mettere ai voti la proposta dell’assessore al Bilancio. Un intervento che genera diverse perplessità perché a decidere l’ordine dei lavori del consiglio è la conferenza dei capigruppo dell’aula, alla presenza della presidenza retta da Francesca Raciti e su indicazione della giunta. Giochi politici che fanno storcere il naso al consigliere di maggioranza Niccolò Notarbartolo, contrario al rinvio perché «il voto su Imu e Tasi è importante ma quello sull’impiantistica è fondamentale». «In città oltre duemila cartelloni pubblicitari sono abusivi, molti hanno la licenza scaduta e sui rimanenti pendono provvedimenti legali», prosegue l’esponente del Partito democratico. «La strumentalizzazione di altre delibere e l’ostruzionismo di una parte dell’aula mi lasciano stupefatto e – attacca Notarbartolo – si tenga conto che l’ente rischia contenziosi mentre i funzionari pubblici che non andranno a coprire i manifesti abusivi potrebbero avere serie responsabilità penali».
L’accorato intervento di Notarbartolo non raccoglie molti favori a Palazzo degli elefanti. I consiglieri, chiamati a votare sul prelievo degli ordini del giorno relativi alla rimodulazione di Imu e Tasi, si disperdono tra i corridoi. Alla riconvocazione della seduta, intorno alle 22, i presenti si contano sulle dita di una mano. Una differenza di partecipazione che salta subito all’occhio rispetto all’inizio della riunione, quando durante la fase delle comunicazioni, la camera decisionale della città era gremita. A spiccare sugli interventi, l’imminente inaugurazione della pista ciclabile del Lungomare, i nodi sulla raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti, l’abbandono delle periferie e la scarsa incidenza di alcune linee Amt sul territorio. Per la votazione del regolamento sulla pubblicità l’aula replica questo pomeriggio.